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Paola Di Nicola “La mia parola contro la sua”

Paola Di Nicola "La mia parola contro la sua" Harper & Collins

Paola Di Nicola
“La mia parola contro la sua”
Harpers & Collins

harpercollins.it

“Le donne mentono sempre”.
“Le donne strumentalizzano le denunce di violenza per ottenere benefici”.
“Se l’è cercata”.
“Le donne usano il sesso per fare carriera”.
“Ma tu com’eri vestita?”.

Questi sono solo alcuni dei pregiudizi che la nostra società ha interiorizzato. Pregiudizi volti a neutralizzare la donna e a perpetuare una sudditanza e una discriminazione di genere in ogni settore, soprattutto in quello giuridico, che è il settore determinante perché tutto possa rimanere come è sempre stato. Viviamo immersi in questi pregiudizi. Ogni nostro gesto, parola, azione deriva da un’impostazione acquisita per tradizione, storia, cultura, e neanche i giudici ne sono privi. Con la sua attività di magistrata, Paola Di Nicola ha deciso di affrontare il problema dalle aule del tribunale, ovvero dal luogo in cui dovrebbe regnare la verità e invece troppo spesso regna lo stereotipo. Se impariamo a guardare il mondo con lenti di genere, si apriranno nuovi spiragli, nuovi colori e nuove strade, e allora impareremo che una civiltà senza violenza può esistere, che l’armonia fa parte di noi, che uomini e donne possono stare l’uno al fianco dell’altra con amore e valore, che il nostro modo di parlare può essere più limpido, pulito e chiaro, che il silenzio dei complici si chiama omertà ed è un muro che va abbattuto.

Paola Di Nicola
Figlia di un noto magistrato antiterrorismo, la sua “guida ingombrante ” come lo definisce nel libro La giudice, cresce circondata dai colleghi del padre, che frequentano la sua casa gustando il timballo di scrippelle della madre e che, in alcuni casi, sono morti sotto il piombo della mafia e del terrorismo “per rendere la nostra una democrazia compiuta “. L’esperienza vissuta in famiglia, all’ombra dell’unico modello possibile di magistrato, quello maschile, la spinge a percorrere le orme paterne non immaginando che l’uniforme da magistrato “potesse cambiare da uomo a donna “.

Attualmente Paola Di Nicola lavora al Tribunale Penale di Roma ed ha alle spalle l’esperienza da pretore in ambito di diritto civile, diritto penale e diritto del lavoro e di giudice nelle materie civili, delle esecuzioni immobiliari e penali. Si è inoltre occupata della formazione dei magistrati del Lazio e tra il 2009 e il 2010 ha presieduto il Collegio, appositamente costituito presso il Tribunale di Napoli, per l’emergenza rifiuti in Campania. Ha pubblicato sulle riviste specializzate numerosi provvedimenti giudiziari in materia d’immigrazione, ambiente, urbanistica, reati contro le donne.

Con il libro La Giudice, un libro a metà strada tra la biografia e la storia collettiva delle donne in magistratura, ha fatto il suo esordio letterario. Ora con “La mia parola contro la mia” allarga l’orizzonte dello sguardo su un aspetto culturale importante.


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