Nicolas Ballario
“Oliviero Toscani”
Il grande fotografo in mostra
www.fondazionecosso.it
Castello di Miradolo – San Secondo di Pinerolo (To)
fino al 3 maggio 2020
Fino al 3 maggio 2020, la Fondazione Cosso propone “Oliviero Toscani”, una mostra dedicata al grande fotografo italiano, nelle sale e nel Parco del Castello di Miradolo, a pochi km da Pinerolo (To), curata da Nicolas Ballario, Susanna Crisanti, Roberto Galimberti.
Conosciuto come la forza creativa dietro i più famosi marchi del mondo (United Colors of Benetton su tutti), ha collaborato con grandi giornali di moda e attualità, realizzato campagne che hanno inciso come poche altre sulla società. Ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale, dato vita a Fabrica, centro di ricerca della creatività dove giovani di tutto il mondo possono sperimentare, e ha esposto alla Biennale di Venezia e in decine di manifestazioni e musei tra i più prestigiosi a livello internazionale. Testimone del suo tempo e innovatore, ha vinto numerosi premi come quattro volte il Leone d’Oro al Festival di Cannes, due volte il Gran Premio d’Affichage, il Gran Premio dell’UNESCO, il premio Creative hero della Saatchi & Saatchi e numerosi premi degli Art Directors Club di tutto il mondo.
Oliviero Toscani è considerato tra i più influenti fotografi al mondo, ha cambiato il linguaggio della comunicazione, usando il mezzo pubblicitario per parlare dei grandi temi del mondo.
È proprio la volontà di indagare i linguaggi dell’arte, insieme al tentativo, sempre rinnovato, di cambiare i paradigmi abituali della sua fruizione, che pone la mostra dedicata a Toscani, la sua potenza espressiva e il valore artistico e documentario delle sue opere, in piena continuità con l’attività della Fondazione Cosso. La ricerca e la costruzione profonda di un senso comune, la scelta di intraprendere la strada meno battuta e di trovare il coraggio di rischiare, confermano il desiderio di indagare nuove prospettive e raccontarle.
L’esposizione – che complessivamente presenta centinaia di stampe e manifesti e migliaia di immagini proiettate – gravita attorno a un corpo centrale che ripercorre la sua carriera, dagli esordi alle più famose campagne. Accanto alle immagini iconiche si trovano anche fotografie inedite, uscite per la prima volta dall’archivio.
Completano e integrano il percorso due progetti che si sviluppano parallelamente, all’esterno, negli oltre 6 ettari di Parco del Castello: “Razza Umana” e “Cartelloni pubblicitari”. Per la prima volta una delle mostre della Fondazione Cosso oltrepassa il limite delle sale e incontra il Parco ottocentesco che le abbraccia: un’occasione per vivere un’esperienza di visita tutta nuova. Ad accogliere il pubblico sono le foto del progetto “Razza Umana”, gli occhi di alcune delle persone, tra le decine di migliaia, che Toscani ha fotografato nelle piazze del mondo; nel Parco la componente più sovversiva: i manifesti 6×3 con i quali il mondo lo ha conosciuto. Si offre un percorso di territori inesplorati, in assonanza con l’arte di Toscani, sempre impegnata a indagare il limite, che sia dell’immagine o del suo linguaggio, a spingersi oltre, alla scoperta e alla conquista di nuove visuali.
Per la mostra, il progetto artistico Avant-derière pensée ha ideato un’installazione sonora in cui le maniche del Castello di Miradolo, attraverso un sistema inedito multicanale di diffusione del suono, divengono architetture sonore di risonanza. Muovendosi tra le immagini di Warhol e della Factory, si incontra Lou Reed, le armonie e le sincopi del brano “Walk on the wild side”, scomposto e riletto. La sezione della mostra dedicata alle immagini iconiche ha come protagonista l’album “Music for airports” di Brian Eno. Infine,“City life” di Steve Reich, brano composto nel 1995, omaggio alla città di New York, si lega alle copertine di giornali e alle riviste, tanto quanto all’esperienza di Colors.
Torna il percorso didattico Da un metro in giù, un nuovo modello di fruizione e di relazione con le opere d’arte, dedicato ai visitatori di tutte le età e alle scuole di ogni ordine e grado: indica non soltanto un preciso spazio sotto l’opera d’arte ma soprattutto un luogo, metaforico, di incontro con l’opera stessa, che parte dal basso.
Per il progetto Da un metro in giù, l’opera di Oliviero Toscani rappresenta un’occasione di riflessione sia sui processi del linguaggio fotografico, sia sui temi del suo lavoro. Da un lato, quindi, la lettura dell’immagine, dall’altro lato, un’indagine sui temi ricorrenti della sua fotografia: le uguaglianze e le differenze, la rappresentazione del bello o del brutto, l’amore, la vita come paradigmi universali dell’uomo.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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