Niccolò Branca “Ritorno al cuore”

Niccolò Branca Niccolò Branca "Ritorno al Cuore" Trigono Edizioni

Niccolò Branca
“Ritorno al cuore”
Taccuino per viaggiatori consapevoli
Trigono Edizioni

trigono.it

Il vero successo che ogni persona può conseguire, al di là dei ruoli sociali e delle apparenze, è quello di trasformare la propria esistenza in un’autentica opera d’arte.

La chiave di questa trasformazione risiede nella profonda comprensione, attraverso la consapevolezza intuitiva, dell’interdipendenza che esiste tra ognuno di noi, perché tutto è interconnesso con tutto. Tutto è inserito in un processo dinamico in cui anche le nostre azioni e il nostro personale cambiamento incidono sulla realtà.

Per questo cambiare noi stessi può davvero cambiare il mondo.

Con questo taccuino Niccolò Branca accompagna il lettore nel più magico dei viaggi, quello alla scoperta di sé stessi. Pagine che esaltano la bellezza del vivere in piena consapevolezza, totalmente immersi nell’attimo presente, e che, soprattutto, mostrano come ciò sia alla portata di tutti. In queste pagine l’autore ci ricorda la via per tornare ad essere creatori della nostra esistenza.

Questo taccuino raccoglie appunti di consapevole quotidianità. Ogni esistenza vissuta con consapevolezza e presenza diviene un viaggio magico. L’autore ci testimonia proprio questo e ci mostra come questa possibilità non sia un remoto miraggio ma qualcosa di accessibile a tutti, in qualsiasi momento.

Con questo taccuino l’autore ci dona la speranza che ognuno di noi, indipendentemente da chi sia e in che punto della propria esistenza sia giunto, può in qualsiasi istante decidere di intraprendere un nuovo viaggio o cambiare direzione e forma a quello intrapreso. E soprattutto ricorda a tutti la via per tornare ad essere creatori della propria esistenza

L’inizio di un nuovo anno

Eccoci all’inizio di un nuovo anno, tradizionalmente carico di Speranze, attese e buoni propositi.

Il cambio di calendario è, senza dubbio, uno dei momenti della vita in cui siamo più propensi a osservare l’avvicendarsi delle cose. Per questo, di solito, ci avviciniamo all’anno nuovo con progetti, fantasie, desideri, ripromettendoci di devolvere tutti i nostri sforzi e la nostra volontà alla loro realizzazione.

Nel nostro immaginario, infatti, un ciclo si conclude e ne inizia magicamente uno tutto nuovo da un momento all’altro. Come se la storia – quella di ognuno di noi e quella universale – non fosse un continuum, come se esistesse soluzione di continuità tra un anno e l’altro.

Capodanno in fondo è la festa della Speranza, la Speranza in un domani benevolo.

Così, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, anche questa volta un istinto arcaico ha indotto moltissime persone di ogni parte del globo ad appellarsi alla buona sorte, con una serie di consuetudini di antica origine.

Si tratta per lo più di rituali simboleggianti fortuna e abbondanza, perseguiti con scaramanzia anche dai più scettici. E poi, l’immancabile vortice di feste, botti, brindisi e abbuffate che, proprio perché lo sottolineano, sembrano voler esorcizzare il timore di quel tenue istante che separa il passato dal futuro.

Il cambiamento in effetti, anche quando è carico di aspettative gioiose, può incutere paura. Si tratta pur sempre di avventurarsi verso l’ignoto e abbandonare ciò che è noto e sicuro. Per quanto stretto, monotono, incolore o insoddisfacente possa essere.

Per questo si guarda flesso al passato con un po’ di nostalgia e attraverso lenti colorate di rosa.

Ma ecco cosa succede. Tra positivi pronostici rivolti al futuro, qualche ansia da cambiamento o cieco attaccamento al passato, il grande assente è, ancora una volta, il presente.

E fondamentale essere consapevoli che ogni meta, ogni buon proposito che proiettiamo nel futuro, rappresenta in realtà l’ennesima costruzione mentale a cui ci aggrappiamo per evitare di vivere il momento presente, il qui e ora, che è invece l’unica vera opportunità che abbiamo per trasformare noi stessi.

Vivere il presente è l’unica possibilità che abbiamo.

Mettendo invece troppo sforzo, tensione e ostinazione nel progettare il futuro, con l’illusione che potrà essere esattamente come lo immaginiamo, spesso ci scordiamo di cogliere la grazia che il presente ci sta già offrendo.

Il cambiamento, infatti, non ha bisogno di un nuovo calendario per manifestarsi. Accade di continuo, ogni mese, ogni giorno, ogni ora, ogni istante.

Il cambiamento accade indipendentemente dalla nostra volontà e, non di rado, anche dalla nostra consapevolezza. E accade da sé – senza sforzo, senza impegno – quando ci lasciamo andare, quando abbandoniamo le sovrastrutture e le identificazioni che la quotidianità propone e impone.

Non è uno sforzo mentale, ma piuttosto un lasciare fluire liberamente. Ogni cosa segue spontaneamente il suo corso, proprio come fa l’acqua di un ruscello.

Quel che possiamo fare però, è abbassare le difese, le resistenze, le barriere, e mettere a disposizione le nostre energie affinché tutto ciò possa fluire al meglio, affinché la nostra essenza più profonda possa sbocciare.

Allora, nella totale presenza e nella consapevolezza, saremo sempre più in grado di abbandonare ogni pretesa di previsione, ogni smania di controllo, lasciando che sia la Vita stessa a plasmarci con il suo fluire, momento dopo momento.

Niccolò Branca è presidente e amministratore delegato della holding del Gruppo Branca International S.p.A. dal 1999. A partire dai primi anni Novanta si dedica alla pratica meditativa che lo porta a integrare dimensioni umanistiche all’interno di una leadership imprenditoriale. Autore e coautore di diverse pubblicazioni, ha ottenuto negli anni numerosi riconoscimenti imprenditoriali.

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