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Mino Gabriele “Il primo giorno del mondo”

Mino Gabriele, Il primo giorno del mondo, Adelphi

Mino Gabriele
“Il primo giorno del mondo”
Adelphi
www.adelphi.it

“La magia, paradossalmente, è un’arte esatta, in quanto per raggiungere i suoi fini e agire sulle realtà visibili e invisibili del mondo deve attenersi a un modus operandi preciso e rigoroso”

Da un bassorilievo del II secolo che rappresenta il primo giorno del mondo, con il dio orfico Phanes al centro contornato dallo zodiaco – bassorilievo al quale si ispirarono, senza mai menzionarlo, diversi artisti cinquecenteschi – alla raffigurazione di un drago immortale le cui radici risalgono fino a un antico dramma indiano; da un raro amuleto giudaico-cristiano del XVI secolo, subito condannato dalla Chiesa, alla singolare incongruenza astrale, coniugata con la teoria dei quattro elementi, del ciclo decorativo del celebre Studiolo di Francesco I de’ Medici: quattro storie raccontano la sorprendente migrazione delle immagini simboliche attraverso tempi e luoghi distanti – un cammino che non ha diluito i pensieri e le idee che a quelle immagini hanno dato forma, ma ne ha anzi arricchito la trama concettuale.

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Mino Gabriele è professore presso l’Università di Udine, dove insegna “Iconografia e Iconologia”. Studioso noto per i suoi lavori sulla tradizione simbolica nell’arte e nella letteratura medievali e rinascimentali, come per le ricerche in ambito ermetico e alchemico. Ha pubblicato, fra l’altro, Il giardino di Hermes. Massimiliano Palombara alchimista e rosacroce nella Roma del Seicento (1986); Alchimia. La tradizione in Occidente secondo le fonti manoscritte e a stampa (1986); Le incisioni alchemico-metallurgiche di Domenico Beccafumi (1988); L’arte della memoria per figure (2006); Alchimia e iconologia (2008). Ha curato l’edizione di testi inediti, tra cui il ‘De la trasmutatione metallica’. Poema del XVI secolo di Antonio Allegretti (1981) e Le précieux Don de Dieu (1988); si ricordano inoltre: Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (con Marco Ariani, 1998), Corpus iconographicum di Giordano Bruno (2001), Il Libro degli Emblemi di Andrea Alciato (2009), Sui simulacri di Porfirio (2012). Dirige la collana “Multa Paucis. Opere Rare e Inedite” della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la rivista «Fontes. Periodico semestrale di Filologia Classica e Storia dell’Arte».

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