Massimo Rizzante “L’albero del racconto”

Massimo Rizzante Massimo Rizzante "L'albero del romanzo" Effigie Edizioni

Massimo Rizzante
L’albero del romanzo
Un saggio per tutti e per nessuno

www.effigiedizioni.wordpress.com

La critica letteraria in forma di saggio e di meditazione personale sembra scomparsa. Massimo Rizzante ci ricorda che per tornare a essere radicali bisogna esplorare le radici; che la Storia non può essere sostituita dalla cronaca e che i suoi frutti letterari, considerati i décalage che esistono tra le diverse parti del mondo – e la coesistenza di diversi gradi di civiltà – possono nascere nei luoghi più segreti.
Se il romanzo è un albero, il romanziere, tuttavia, non aspira a coltivarlo. Non aspira al giardinaggio. Quel che desidera è appartenergli. Ogni nuovo ramo dell’albero del romanzo, infatti, è una misteriosa messa in discussione della sua genealogia.

L’arte del saggio
di Milan Kundera
“Leggendo il manoscritto de L’albero del romanzo, penso a quell’arte grande e sempre più trascurata, abbandonata, che è l’arte del saggio. Oggi un saggio letterario, e soprattutto un saggio letterario sulla letteratura, sembra situarsi fuori da ogni serio contesto, non appartenere a nessun luogo, farsi carico di un’impresa dilettantesca. Chi si vota all’arte del saggio rinuncia volontariamente alla dignità scientifica, declina ogni diritto di essere menzionato nelle «bibliografie» pubblicate nelle ultime pagine degli studi universitari, si priva di un’influente società di lettori formata da ricercatori, professori, studenti.

Un saggio si riconosce da quello che non c’è, ovvero: una terminologia destinata agli esperti; una griglia interpretativa comune a un’armata di specialisti (nessuna professione oggi può farne a meno, né i medici né gli storici della musica); la scelta di argomenti che, grazie a un tacito accordo collettivo, meritano o meno un certo interesse.

Ricevo spesso da parte di studenti o dottorandi tesi e tesine sui miei libri. Lo affermo in tutta sincerità: resto sempre piacevolmente sorpreso dal loro livello di analisi, erudizione, intelligenza. Soltanto dopo un po’ di tempo mi accorgo del loro comune difetto: quei lavori eruditi e intelligenti sono tutti uguali, quasi fossero stati pensati da un unico cervello collettivo.”

Massimo Rizzante (1963) è poeta, saggista, traduttore. Insegna all’Università di Trento. Presso Effigie ha pubblicato la raccolta di poesie Scuola di calore (2013). Tra i lavori di saggistica ricordiamo Non siamo gli ultimi – vincitore del Premio Dedalus (2009), Un dialogo infinito (2015) e Il geografo e il viaggiatore (2017).


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