Massimo Naro
“Le vergini annunciate”
La teologia dipinta di Antonella da Messina
EDB Edizioni
dehoniane.it
“La pittura commuove gli animi più della Scrittura, poiché la pittura mette i fatti davanti agli occhi mentre la Scrittura li evoca tramite l’ascolto, che è più debole nel sollecitare la memoria”
Guillaume Durand
Rationale divinorum officiorum
Un filo rosso collega tre capolavori del Quattrocento: due Madonne Annunciate di Antonello da Messina, oggi conservate a Monaco di Baviera e a Palermo, e il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca custodito in una chiesa di Bologna.
Il raccoglimento delle due Annunciate esprime visivamente che Maria si è lasciata coinvolgere nell’annuncio, mentre l’annuncio si è compiuto in lei.
Nel Compianto bolognese, composto da diverse statue in terracotta, i visi delle pie donne, il loro protendersi verso il cadavere e le mani annodate della Madonna dicono invece che tutti reputano inappellabile la morte del Maestro e non sperano più in nulla, non sperano più in lui. Fino alla scoperta che l’annuncio per antonomasia è quello della risurrezione.
“Ciò che è umanamente impossibile, è possibile altrimenti”
Note sull’autore
Massimo Naro è docente di Teologia sistematica nella Pontificia facoltà teologica di Sicilia (Palermo) e collabora a Ho Theológos, Filosofia e Teologia, Aisthema International Journal, Ricerche Teologiche, Laurentianum, Studium, Segno, Presbyteri, Rivista del Clero Italiano. Si occupa di tematiche connesse al rapporto fra la teologia e la spiritualità cristiana, la letteratura, l’arte, le religioni. Tra i suoi libri recenti: Mi metto la mano sulla bocca. Echi sapienziali nella letteratura italiana contemporanea (Città Nuova 2014) e Mario Sturzo educatore (Sciascia 2015). Con EDB ha pubblicato Contro i ladri di speranza. Come la Chiesa resiste alle mafie (2016).
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