Maria Michela Sassi
“Festival Filosofia”
festivalfilosofia.it
Venerdì 14 settembre 2018, Carpi
Maria Michela Sassi
“Apologia di Socrate”
di Platone
La figura parresiastica di Socrate, di colui che parla liberamente, apertamente e con franchezza di fronte al potere, è descritta e ricostruita nella presentazione dell’Apologia di Socrate di Platone.
Maria Michela Sassi è professoressa di Storia della filosofia antica presso l’Università di Pisa. Ha dedicato le sue ricerche alla filosofia e alla scienza della Grecia antica, all’antropologia, alla storia e alla metodologia degli studi classici, scrivendo numerosi saggi per riviste italiane e internazionali. Tra i suoi libri: Le teorie della percezione in Democrito (Firenze 1978); La scienza dell’uomo nella Grecia antica (Torino 1988); Gli inizi della filosofia: in Grecia (Torino 2009); Indagine su Socrate. Persona, filosofo, cittadino (Torino 2015).
Maria Michela Sassi
“Gli inizi della filosofia: in Grecia”
Bollati Boringhieri Editore
Come si pone oggi il problema degli inizi della filosofia? Come evitare le secche della contrapposizione tra mythos e logos, esplorando i multipli stili di pensiero al confine fra orizzonte mitologico e ragione nascente? Maria Michela Sassi riparte dagli interrogativi canonici – il quando del pensiero, la sua natura specifica e le sue forme distintive – per ricomporre la trama del sapere arcaico attraverso i punti di fuga, le accelerazioni temporali, le tecniche cognitive (prima fra tutte la scrittura), l’agonismo intellettuale che resero possibile quello che un tempo si sarebbe chiamato “il miracolo greco”. Formula impropria, perché è la nostra fascinazione per le origini a velare di prodigioso, sino a sfocarne i tratti, ciò che accadde allora fra le sponde asiatiche della Ionia e la Magna Grecia. Gli albori del lungo processo di autoriconoscimento della filosofia furono all’insegna del policentrismo geografico e del poligenetismo disciplinare: da Mileto a Elea, da Efeso ad Agrigento si riflette sull’ordine cosmico e si elaborarono dottrine dell’anima, si scrisse nel solenne metro epico di Omero o si abbandonò la prosodia a favore di una prosa assertiva, scandita come le formulazioni delle leggi nella polis.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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