Lucia Capuzzi
“Il giorno prima della pace”
Città Nuova
cittanuova.it
La guerra civile in Colombia, ossia la guerra più lunga d’Occidente, s’è conclusa in sordina il 24 novembre 2016. Da tempo i media avevano smesso di parlarne. Eppure essa ha messo fine a una delle pagine più tragiche del Novecento, con 8,5 milioni di vittime, tra uccisi, sequestrati, torturati, orfani, sfollati. Tra i grandi sostenitori del processo di pace, Jorge Mario Bergoglio che, nel settembre 2017, si è recato nella nazione per aiutarla a compiere il primo passo nel percorso verso un futuro senza guerra.
Il libro racconta questo momento in bilico tra conflitto e pace attraverso le voci di tre sopravvissute. Tre donne che la guerra non è riuscita a uccidere, nel corpo e nello spirito. È la forza vitale a unirle al di là di vicende e barricate su cui la brutalità del conflitto le ha collocate. Quella forza che le fa camminare, ferite e sanguinanti, a passi piccoli ma ostinati, verso il domani.
Lucia Capuzzi lavora nella redazione Esteri di Avvenire. Laureata in Scienze Politiche, ha poi conseguito un dottorato di ricerca in Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici (Università di Urbino), svolgendo una ricerca sull’emigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerra. Dal 2004 ha deciso di intraprendere la carriera giornalistica frequentando il master della Cattolica. Prima di Avvenire ha lavorato per TG – Leonardo della RAI. Ha vinto il Premio Internazionale Lucchetta (2014) per un articolo sui baby lavoratori boliviani e il Premio Colombe della Pace dell’Archivio Disarmo (2016).
Ha pubblicato La frontiera immaginata (Franco Angeli, 2006), Haiti. Il silenzio infranto (Marietti, 2010), Adiós Fidel. Fede e dissenso nella Cuba dei Castro (Lindau 2011), scritto con Nello Scavo, Colombia. La guerra (in)finita (Marietti, 2012), Coca rosso sangue (San Paolo, 2013), e Rosa dei due mondi. Storia della nonna di Papa Francesco (San Paolo, 2015).
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