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Vincenzo Trione “Prologo celeste”

Vincenzo Trione. Prologo celeste. Einaudi Editore

Vincenzo Trione
“Prologo celeste”
Nell’atelier di Anselm Kiefer
Einaudi Editore

www.einaudi.it

Atelier come fucina creativa, laboratorio scientifico, antro alchemico, biblioteca, archivio personale, wunderkammer, dispositivo, poligono, piccola città in cui l’immaginazione diventa pensiero e gesto. Tra i massimi artisti contemporanei, Anselm Kiefer è riuscito a fare qualcosa che, per grandiosità e ambizione, ha pochi paragoni: dando voce a una profonda vocazione epica, ha trasformato i suoi studi, gli spazi in cui materialmente crea quadri e sculture, in opere d’arte interminabili. In un libro unico, arricchito da piú di settanta fotografie (molte delle quali dello stesso Kiefer), Vincenzo Trione visita questi luoghi misteriosi e inaccessibili come un pellegrino incantato, accompagnando il lettore in un privilegiato itinerario nella mente-atelier dell’artista.

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A Barjac e Croissy, in Francia, Kiefer ha costruito da solo musei-laboratori-archivi-città dove, come un moderno Prospero, plasma e rende reali le sue visioni. Tra torri simili ai celebri Sette Palazzi Celesti e catacombe scavate nella roccia, tra teatri che ricordano quelli della Grecia antica e hangar adibiti per mostre ipotetiche, Kiefer ha allestito autentiche cosmogonie che sembrano mimare i meccanismi della mente. In esse, gli incubi del ventesimo secolo si affiancano a illuminazioni di futuri alternativi. È difficile descrivere a chi non li ha visitati cosa siano questi luoghi, la potenza che ingabbiano, la debordante varietà di materiali che custodiscono. E sono pochi quelli che li hanno abitati: tra loro, Vincenzo Trione che, con Prologo celeste, scrive un libro unico, arricchito da piú di settanta immagini (molte delle quali dello stesso Kiefer). Come un viaggiatore curioso e sebaldianamente divagante, capace di porre in risonanza la storia dell’arte del Novecento con la filosofia, la mistica, la letteratura e la scienza, Trione fa emergere le infinite suggestioni sottese alle opere. Ci consegna cosí un originale racconto critico in cui accompagna il lettore dentro gli atelier in un vero viaggio alchemico. Animato da una vocazione epica, Kiefer, di volta in volta, si fa Prometeo, Efesto e Sisifo. Sono, queste, le tre grandi figure del mito che, come in una costellazione, orientano un’indimenticabile traversata dei cieli di Anselm Kiefer.

Vincenzo Trione è professore ordinario di Arte e media e di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università IULM di Milano, dove è Preside della Facoltà di Arti e turismo. È Presidente della Scuola dei beni e delle attività culturali. Collabora al «Corriere della Sera». Ha curato mostre in musei italiani e stranieri e il Padiglione Italia della LVI Biennale di Venezia (2015). Direttore dell’Enciclopedia Treccani dell’Arte Contemporanea, ha curato l’edizione critica di volumi di Alberto Savinio, Roberto Longhi, Mimmo Rotella e Umberto Eco. È autore dei seguenti libri: Il poeta e le arti. Apollinaire e il tempo delle avanguardie (1999), Dentro le cose. Ardengo Soffici critico d’arte (2001), Atlanti metafisici. Giorgio de Chirico. Arte, architettura, critica (2005), Giorgio de Chirico. Le città del silenzio: architettura, memoria, profezia (2009), Effetto città. Arte cinema modernità (2014, Premio Roma, Premio-giuria Viareggio) e, da Einaudi, Contro le mostre (con Tomaso Montanari, 2017), L’opera interminabile. Arte e XXI secolo (2019, Premio-giuria Viareggio), Artivismo. Arte, politica, impegno (2022, Premio-giuria Viareggio) e Prologo celeste. Nell’atelier di Anselm Kiefer (2023).


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