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Tito Pioli “Per dire sole dico oggipolenta”

Per dire sole dico oggipolenta

Tito Pioli
“Per dire sole dico oggipolenta”
Del Vecchio Editore

https://www.delvecchioeditore.it/

Filiberto, Fili per gli altri, Berto per se stesso, è/era/sarà un ardente odiatore di ogni tipo di macchina e un aspirante professore. Una macchia sul viso lo rende mostruosamente poco adatto a ergersi in cattedra, ma la malattia sembra reagire alla conoscenza, ogni nuova parola imparata e insegnata fa visibilmente ridurre la macchia sul suo volto. E Berto conosce una lingua scomparsa, l’italiano antico appreso sui libri, una lingua che gli conferisce una voce vera così in contrasto con le voci finte e metalliche che si propagano dalle macchine. E le sue parole vere dicono cose vere che in pochi sanno ascoltare ma lui è incapace di tacere e questo lo rende un pericoloso sobillatore di anime. Berto ripara libri antichi, crea sculture e scarica cassette della frutta. Berto suona anche, suona per coprire le urla dei bambini e dei maiali, suona mentre loro sono portati verso il loro futuro e trasformati in un qualcosa di migliore: pregiato culatello, avvocato, medico, ingegnere. Ma non si fa la rivoluzione da soli, ed è la rivoluzione quella a cui Berto aspira. E quindi Berto esiste negli sguardi di chi lo incontra, di chi lo ascolta e di chi lo racconta. Nicla la ladra, che con Berto scarica cassette di frutta, trascorre nuda lunghe giornate nella stalla, distrugge e crea, scopre e inventa. Nel suo sguardo violento e appassionato Berto è profeta e rivoluzionario.

Sara Pinto, sorella gemella di Berto, disseziona la sua vita per riuscire a capire, e possibilmente fare sua, la scintilla di bellezza e genialità che vede splendere nel fratello. E poi il nonno Piergaddo, santo benefattore e porcaro da generazioni, il triumvirato degli italianisti, il movimento dei caravaggeschi, gli studenti, Bologna. Tutto il mondo osserva Berto il “Lupo” la sua macchia mostruosa e le sue parole antiche. Come in un quadro caravaggesco la luce colpisce tutti con violenta concretezza e crea contasti solo apparentemente inconciliabili: vita e morte, bellezza e violenza, eternità e caducità. Tutto questo è reso nella splendida prosa di Tito Pioli come il resoconto di un sogno, di un viaggio fantastico, di una rivoluzione riuscita: ci porta ad esplorare le contraddizioni che ci fanno sentire sicuri. Attraverso una sagace ironia ci smaschera, mette a tacere la musica che copre le grida, ci disturba, ci chiama in causa e così facendo ci offre la possibilità di affacciarci su quella bellezza così intrinseca in ogni cosa da essere l’unica vera testimone della realtà.

Tito Pioli
Libraio antiquario che “legge le interviste al contrario, va al mare da solo e festeggia il Capodanno con gente che non conosce”, vive nelle colline vicino Parma e svolge attività di volontariato nell’Assistenza Pubblica di quella città. Ha pubblicato racconti con le case editrici Guanda e Giulio Perrone Editore. Il suo primo romanzo, Alfabeto mondo, segnalato al PREMIO CALVINO è uscito nel 2015 per i tipi Diabasis.


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