Susanna Basso “Premio Cesare Pavese” Traduzione

Susanna Basso Susanna Basso "Premio Cesare Pavese"

Susanna Basso
“Premio Cesare Pavese”

Giulia Boringhieri, Gian Arturo Ferrari, Claudio Marazzini, Alberto Sinigaglia, Pierluigi Vaccaneo: ecco i nuovi giurati del Premio Cesare Pavese.

Motivazione del premio
In trent’anni di attività, Susanna Basso è diventata un punto di riferimento nel mondo della traduzione letteraria. Gli autori da lei tradotti sono alcuni fra i massimi scrittori contemporanei di lingua inglese: Alice Munro, Julian Barnes, Ian McEwan, Martin Amis, Kazuo Ishiguro e molti altri, quasi tutti per l’editore Einaudi. A coronamento della sua carriera, attualmente sta curando la nuova traduzione italiana delle opere complete di Jane Austen per i Meridiani Mondadori. Se si può dire che i grandi traduttori sono come i grandi musicisti, alla cui interpretazione è affidato il modo in cui uno spartito arriverà alle nostre orecchie, Susanna Basso è la Martha Argerich della narrativa inglese contemporanea in lingua italiana. La sensibilità del suo tocco, l’intelligenza delle sue soluzioni, la bellezza della sua lingua, l’audacia con cui interpreta il testo originale senza timori reverenziali pur nel rispetto assoluto dell’autore, e infine la generosità con cui si racconta e diffonde il valore del suo mestiere, spesso così poco compreso: tutto questo fa di lei una figura di straordinaria importanza nella cultura italiana, una figura a cui il traduttore Cesare Pavese sarebbe orgoglioso di assegnare un premio che porta il suo nome.

Susanna Basso
Sezione traduzione
Nata nel 1956, a Torino, è traduttrice e professoressa di lingua e letteratura inglese. Dal 1987 collabora con la casa editrice Einaudi e insegna al liceo classico torinese Massimo D’Azeglio. Tra i prestigiosi autori tradotti sono Ian McEwan, Alice Munro, Paul Auster, Julian Barnes, Angela Carter, Elizabeth Strout, Martin Amis, Kazuo Ishiguro, Tobias Wolff e Jane Austen, di cui sta traducendo l’opera completa.
Ha vinto per due volte il Premio Procida: la prima nel 2002 per la traduzione di Espiazione (Einaudi) di Ian McEwan, al cui centro è la giovane Briony, tredicenne dalla fervida immaginazione, che accusa un innocente di un crime orrendo. La seconda nel 2014 per Lasciarsi andare (Einaudi) di Alice Munro, diciassette racconti che descrivono l’evoluzione dell’autrice e il suo percorso. Nel 2006 si è aggiudicata il Premio Mondello per la traduzione di I Fantasmi di una vita (Einaudi) di Hilary Mantel, in cui la scrittrice si confronta con le occasioni mancate del suo passato e le durezze della vita.
Nel 2007 viene assegnato, a Basso, il Premio Nini Agosti Castellani per la traduzione di Jane Austen e nel 2016 il Premio Giovanni, Emma e Luisa Enrique. Nel 2010 ha pubblicato il saggio Sul tradurre. Esperienze e divagazioni militanti (Mondadori), una sorta di manuale e diario, in cui Basso racconta il suo lavoro da traduttrice, dai rituali privati, ai segreti di bottega e agli incontri mai dimenticati.
Tra le ultime opere tradotte nel 2019, sempre con Einaudi: Macchine come me di Ian McEwan, che riflette sul rapporto uomo-macchina attraverso le vicende del protagonista, trentaduenne, Charlie; L’unica storia di Julian Barnes, in cui l’autore descrive l’amore con ironia e disperazione; La vita delle ragazze e delle donne di Alice Munro, che racconta l’emancipazione delle donne con gli occhi della protagonista Del Jordan e Notturni di Kazuo Ishiguro, cinque storie dove la musica costituisce il nesso di ogni trama.

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