Stefano Redaelli
“Ombra mai più”
Neo Edizioni
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Quando torni nel mondo, del mondo ti devi fidare.
Per tre lunghi anni Angelantonio è stato ospite della struttura psichiatrica Casa delle farfalle, con sé porta il libro che ha scritto sulla follia standoci dentro, e ora c’è un fuori che lo aspetta. Il tempo ha lasciato segni profondi, sui suoi genitori improvvisamente anziani da cui fa ritorno, sul platano che aveva adottato quando era ragazzo, in una società che adesso lo guarda con sospetto perché “è stato lì”. Non sempre si comprende ciò che è vitale, ma c’è una fragilità che accomuna tutti – matti e sani, buoni e cattivi – che parla una lingua misteriosa, e dice parole che Angelantonio dovrà imparare insieme a chi incontrerà. In “Ombra mai più” Redaelli continua il suo racconto sulla follia del mondo e la saviezza dei folli, sul rimosso della nostra società, e lo fa con il suo tatto, la sua poesia, la sua inconfondibile scrittura.
Proposto da Daniele Mencarelli al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«I gesti di fiducia sono molto più frequenti di quel che si pensi. In fondo, la nostra vita è regolata da questi gesti, reciproci, di riconoscimento dell’altro e delle sue azioni.Poi ci sono gli scarti, quelli di cui non ci si può fidare, quelli che per tradizione e istituzione giocano il ruolo dei pericolosi, inaffidabili, imprevedibili. I malati mentali, così come i detenuti, gli ex tossicodipendenti, fanno parte di questa umanità tollerata solo se tenuta a distanza. È il caso di Angelantonio, tre anni passati in una struttura psichiatrica, di nuovo nel mondo e del mondo. Ma chi è disposto a dargli una nuova possibilità? Chi vede in lui qualcosa di più dell’uomo che ha passato tre anni in una struttura perché malato mentale? Non è la fiducia ad accoglierlo, semmai il pregiudizio, la paura. Ma Angelantonio ha dalla sua l’esperienza di chi conosce l’alfabeto del dolore, troverà modo di tornare al dialogo, a una nuova vita, fatta di consapevolezza, nel perenne squilibrio. Redaelli con Ombra mai più dà voce agli esiliati nello stigma, con la precisione e la delicatezza di chi scrive per amore.»
Stefano Redaelli è professore di Letteratura Italiana presso la Facoltà “Artes Liberales” dell’Università di Varsavia. Addottorato in Fisica e in Letteratura, s’interessa dei rapporti tra letteratura, medicina, scienza e spiritualità. Tra le sue pubblicazioni scientifiche: A 40 anni dalla legge Basaglia: la follia, tra immaginario letterario e realtà psichiatrica (DiG, 2020), Nel varco tra le due culture. Letteratura e scienza in Italia (Bulzoni, 2016), Le due culture. Due approcci oltre la dicotomia (con Klaus Colanero, Aracne, 2016). Per la narrativa ha pubblicato la raccolta di racconti Spirabole (Città Nuova, 2008) e il romanzo Chilometrotrenta (San Paolo, 2011). Per Neo Edizioni ha pubblicato il romanzo Beati gli inquieti, Selezione Ufficiale “Premio Campiello”, “Premio Napoli” e “Premio Flaiano” 2021.
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