SALVATORE NIFFOI

IL POSTO DELLE PAROLE

§

CONVERSAZIONE

DI

LIVIO PARTITI

CON

SALVATORE NIFFOI

"PANTUMAS"

FELTRINELLI

Copj170.asp

A Chentupedes, un antico villaggio scavato fra
i monti di un paesaggio sontuosamente barbarico, la tradizione vuole
che i coniugi legati da un vincolo d'amore muoiano insieme, come insieme
sono vissuti. Purtroppo non è andata così per mannoi Lisandru e mannai
Rosaria Niala. Lisandru è morto e Rosaria è così convinta che il Cielo
se l'è preso anzitempo che ha continuato ad aspettarlo. Lo ha aspettato
così forte che, quando arriva, fantasma acceso da vita che si rinnova,
lo accoglie come una moglie accoglie il marito dopo un lungo viaggio.
Lisandru è tornato per morire con lei. Ma prima che ciò accada è
necessario sbrogliare il filo del passato. Sapere come sono andate le
cose. Mettere alla prova la memoria con un'altra memoria, che viene da
lontano e si srotola, magica e luminosa, quasi fosse un film, anzi come
un vero film, sulle pareti calcinate della cucina dei Niala. I fantasmi,
le pantumas, tornano per narrare, come in un racconto infinito, il
gesto infinito dell'amore, il sapore dolcissimo del sangue.

§

così comincia

"A Chentupedes, il giorno dei Morti, le anime lasciano il campusantu di Muriscari e se ne tornano in paese a manicare, bere e ballare con tutti i santi che non hanno voglia di stare in cielo."

§

"L'inferno è la patria dell'irreale e di chi cerca la felicità. E' un rifugio per chi rifugge dal cielo, che è la patria dei padroni della realtà, e per chi rifugge dalla terra, che è la patria degli schiavi della realtà."

George Bernard Shaw, Uomo e Superuomo

 

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SALVATORE NIFFOI

 

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