Renzo Ferrari
“Moleskine”
Edizioni Zedia
«Le tavole di Moleskine 2020 recano testimonianza di questa pandemia a partire da marzo, poi aprile, maggio, giugno, luglio, agosto. I Moleskine occupano un corollario importante nel mio lavoro di pittore, nei vari decenni, sono diventati centinaia e hanno un carattere di diario quotidiano con note scritte e libere figurazioni» dichiara Renzo Ferrari.
Questo libro ha un pregresso progettuale nel lontano 2013 nella sede redazionale milanese dell’editore Skira dove due collaboratrici dell’artista svizzero stavano seguendo il lavoro per una sua monografia. E già si parlava della possibilità di pubblicare una campionatura delle centinaia di Moleskine realizzati a partire dagli anni Settanta e di metterli in relazione con il suo importante lavoro di pittura. Per diverse ragioni il progetto non andò avanti. Ma l’idea riprende forza l’estate scorsa, tenendo in considerazione quanto nelle tavole raccolte del libro esistesse una traccia forte e quotidiana di ciò che stiamo vivendo. «Ora quasi, per miracolo vede la luce il libro Moleskine 2020 Pandemia, una sorta di “zibaldone atlante” per me, e forse per noi tutti, naviganti alla deriva del Covid-19 con la speranza difficile di cavarcela» chiosa Renzo Ferrari.
Una sequela di progetti e note di varia natura, nonché di esorbitante immaginazione, «che guardano più nell’intimo”, come annota la storica dell’arte Marta Silenzi. Benché non sempre facili da trasporre nei dipinti veri e propri; presenti tra l’altro in Corona diary, titolo di una recente mostra e di un catalogo edito da SKIRA.
«Ferrari ha capito subito che bisognava andare più a fondo per capire l’inquietudine di questa stagione e gli spettri inconsci che poteva richiamare». Silvia Guidi – L’Osservatore romano
Renzo Ferrari è nato a Cadro in Svizzera nel 1939, dove vive e lavora. Ha compiuto gli studi a Milano al liceo e all’accademia di Brera e ha lavorato e esposto nella metropoli lombarda fino al 2007. Ha proposto il suo lavoro a partire dal 1962 in una cinquantina di personali in Italia e Svizzera e partecipato a importanti collettive internazionali.Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti quali il Premio Feltrinelli per la pittura nel 1974 e il Premio Morlotti alla carriera nel 2009. Nel 1985 Harald Szemann ha curato una sua mostra al Monte Verità di Ascona. Importanti retrospettive al Museo Civico di Bellinzona con la costituzione del fondo Ferrari 1990/1999;retrospettive al Mahn di Neuchatel in sinergia con il Masi di Lugano 2014/2015. Invitato alla mostra la Pop art in Sviźzera nel 2017 al Kunstmuseum di Arau. È presente con tre monografie: Pittura ,Grafica e Carte nella collana Arte moderna di Skira.
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