Remo Rapino
“Di nome faceva Arturo”
Edizioni Città Nuova
www.edizionicittanuova.it
Arturo Sabatini, manovale a giornata, grazie all’incontro con altri incredibili personaggi, tra cui una bibliotecaria miope, un filosofo di strada, un architetto anarchico, un vecchio rilegatore e un cane zoppo, decide di dedicarsi al progetto di costruire una biblioteca, un luogo, cioè, capace di trasformare lo stato delle cose e diventare un salvifico appiglio per quanti, pur a fatica, resistono in terra, aggrappandosi ai fragili bordi dei sogni. A questo d’altronde servono i libri, a sfogliare le storie infinite che uomini del mondo raccontavano ad altri uomini dello stesso mondo, perché ognuno riconquistasse la propria vita con la ragione e con la forza dell’innocenza. Una specie di miracolo, roba da tirarci su un santuario.
Remo Rapino è stato insegnante di filosofia e storia nei licei. Vive a Lanciano. Ha pubblicato i racconti Esercizi di ribellione (2012), Vite di sguincio (2017); il romanzo Vita morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (2019, Premio Campiello 2020), Fubbàll (2023, Premio Osvado Soriano 2024), e alcune raccolte di poesia, tra cui Caffetteria (1998), Cominciamo dai salici (2002, Premio Betocchi), La profezia di Kavafis (2003), Le biciclette alle case di ringhiera (2017).
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it