Rachele Borghi
“Biennale Democrazia”
http://biennaledemocrazia.it/
Biennale Democrazia
giovedì 7 ottobre, ore 12:00
Genere e potere. A chi appartiene lo spazio pubblico?
Rachele Borghi
introduce Stefania Doglioli
nell’ambito di OGR Public Program
Lo spazio pubblico non è un semplice sfondo per le azioni umane, perché è modellato in base a una rigida concezione di “comportamento appropriato”. Il corpo “giusto” che occupa a pieno diritto lo spazio pubblico è infatti maschio, eterosessuale, bianco, occidentale, giovane e abile: quanto esula da questi parametri viene rapidamente classificato nella a-normalità. Ecco allora che lo spazio di tutti si trasforma tacitamente nello spazio di pochi, nel quale si manifestano dinamiche di potere. Allo stesso tempo però lo ‘spazio’ può trasformarsi in ‘luogo’, ovvero in laboratorio in cui sperimentare modalità alternative e pratiche di resistenza.
Biennale Democrazia
giovedì 7 ottobre, ore 18:00
Memory matters. Italiane nere: il genere all’intersezione delle differenze
Rachele Borghi, Fartun Mohamed, Marie Moïse, Muna Mussie
coordina Luisa Passerini
in collaborazione con Black History Month Florence
Un itinerario che riunisce competenze diverse, dall’arte alla storia, alla geografia e agli studi postcoloniali e decoloniali. L’intento è di collocare il tema del genere in un contesto di riflessioni critiche ed esperienze personali che riflettano la molteplicità delle differenze. Tra le altre: non solo colore e razza, classe, età, approccio disciplinare, ma anche diversità delle forme di attivismo politico e culturale. In una prospettiva transnazionale, ma con particolare attenzione alla storia italiana e ai suoi silenzi, oblii e deformazioni.
Rachele Borghi insegna all’Università Sorbona di Parigi, è geografa transfemminista queer. Il suo lavoro si concentra sulla decostruzione delle norme dominanti e sulla contaminazione di spazi attraverso corpi dissidenti e militanti. A partire dal pensiero femminista e decoloniale, cerca di far circolare persone, saperi, riflessioni, pratiche per sviluppare metodi di pedagogia radicale. Sperimenta pratiche di decolonializzazione della conoscenza. Ha scritto Decolonialità e privilegio (Meltemi 2020).
IL POSTO DELLE PAROLE
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