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Prisco De Vivo “Kafkalto”

Prisco De Vivo. Kafkalto.

Prisco De Vivo
“Kafkalto”
Gutenberg Editore

“Forse esiste qualche altro modo di scrivere ma io conosco solo questo: di notte, quando la paura non mi lascia dormire.”
Franz Kafka

Kafkalto – del quaderno e delle metamorfosi” è un’opera totale, parafrasando con un pizzico d’ironia Wagner, non un semplice libro e per questo non può essere racchiuso in una categoria di genere. Sfogliando le sue pagine si ha l’impressione di essere al co- spetto di un libro d’artista e di una silloge poetica che ruota intorno allo scrittore praghese Franz Kafka.
Quello di Prisco De Vivo e Raffaele Piazza è un omaggio all’imprevisto, alla vita in tutta la sua assurdità, così come Kafka la rappresentava nei suoi scritti a partire da “La Meta- morfosi”, “Il Processo” e” Il Castello”.

Le luci e le ombre giocano sullo stesso piano nelle opere fi- gurative di De Vivo così come nei testi dello scrittore, mentre la poesia di Raffaele Piazza nel suo incedere non risparmia di evocare immagini nette e al tempo stesso deliranti. Frustrazione e consapevolezza sono le cifre distintive della poetica di Kafka perfettamente traslate nelle pagine di Kafkalto, libro che plasma e materializza la sensazione di impotenza dell’uomo innanzi ad una realtà tutt’altro che leggibile.

“Romantica nera natura/nell’accogliermi una sera/ (dove sono? /una taverna?). /Io so misurare i campi. / (Chi mi comanderà) / (Tornerò vivo al mio paese?). / (Non riesco a prendere sonno/nel chiaroscuro lunare/e morale/e fa fred- do/e non ho coperte).” –

L’agrimensore K (Omaggio a Kafka), Raffale Piazza. L’uomo con la bombetta, impresso sui fogli di un quaderno a quadretti, si staglia tra vuoto e oscurità, ha il volto appena ac- cennato, è un essere ambiguo che ricorda la precarietà della condizione umana.

Kafka è la personificazione dello sdoppiamento tra sogno e realtà, tra inettitudine e contestazione; è uno scrittore che si confonde con i protagonisti delle sue opere, attuando così un processo psicoanalitico in cui sonda i temi della perdita, dell’alienazione e della frustrazione. Dalla perfetta fusione dei disegni di De Vivo, dei suoi versi e delle poesie di Piazza un Kafka incarnato ci trascina nei suoi deliri e con lui si profila un’altra figura, quella dell’artista e poeta Camillo Capolongo, “… novello Kafka…vissuto nel Deserto del dissenso”.
Rosaria Ragni Licinio


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