“Piegare i santi” Inchini rituali e pratiche mafiose

"Piegare i santi" "Piegare i Santi" Inchini rituali e pratiche mafiose, di Berardino Palumbo, Marietti Editore

“Piegare i santi”
Inchini rituali e pratiche mafiose
Berardino Palumbo
Marietti Editore

www.mariettieditore.it

Marietti 1820 2020
La casa editrice Marietti, una delle più antiche d’Italia, per festeggiare i 200 anni, propone le “lezioni per il bicentenario”: Parole in Viaggio.
scopri sul sito www.mariettieditore.it il programma che, al momento, è fermo, in attesa di riprendere il viaggio attraverso le parole.

“Piegare i santi”

La parola assegnata a Berardino Palumbo è “Rito”.

Rendere omaggio ai boss della mafia o ai loro familiari facendo inchinare le statue dei santi durante le processioni è un aspetto della più ampia religiosità diffusa in molte aree del Mezzogiorno, ma anche in alcune realtà del nord Italia. Liquidato come gesto pagano e premoderno, esso in realtà richiede una lettura in grado di comprendere la complessa e più generale macchina rituale della festa. Le famiglie mafiose talvolta provano a controllare i tempi e i ritmi delle processioni religiose e, occupando una precisa posizione sotto le vare, decidere il movimento delle statue; possono gestire i tempi, i luoghi e le modalità dello sparo dei fuochi d’artificio e così rappresentare pubblicamente il proprio status sociale e i rapporti di forza tra uomini. Questi esperti manipolatori dello spazio pubblico guidano auto di grossa cilindrata, maneggiano armi e droga e investono in complesse operazioni finanziarie; non sono dunque gli attori di una società arcaica, ma esponenti del cosiddetto casinò capitalism.

Berardino Palumbo, professore ordinario di Antropologia sociale all’Università di Messina, è autore di saggi pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali di antropologia. Tra le sue pubblicazioni L’Unesco e il campanile (Meltemi 2003) e Politiche dell’inquietudine (Le lettere 2009).

Rito: www.treccani.it
rito s. m. [dal lat. ritus -us, affine al gr. ἀριϑμός «numero» e al sanscr. ṛtá- «misurato» e come s. neutro «ordine stabilito dagli dèi»]. – 1. a. Il complesso di norme, prestabilite e vincolanti la validità degli atti, che regola lo svolgimento di un’azione sacrale, le cerimonie di un culto religioso: osservare, seguire il r.; cerimonia conforme al r., ecc. In partic., nella liturgia cattolica, il modo e l’ordine secondo cui si compiono varie funzioni sacre (i sacramenti e i sacramentali, la messa, l’ufficio divino, le varie azioni liturgiche): il r. del battesimo; il r. della Messa; r. pontificale; la processione era ordinata come prescrive il r.; Non s’aspetti di squilla il richiamo; Nol concede il mestissimo r. (Manzoni). I riti non soltanto mutano col mutare delle confessioni religiose, ma anche all’interno di una stessa religione possono aversi riti diversi: Chiesa cattolica di r. bizantino, di r. armeno, di r. siriaco, ecc.; in questi casi la parola assume il sign. più ampio di liturgia. b. Per estens., la cerimonia religiosa stessa, l’azione sacrale: celebrare il r. della santa messa; il r. nuziale; r. funebre (e, in senso più ampio, r. funerarî); i r. dei pagani; i r. di Venere, ecc. Meno com. per indicare la religione stessa, il culto: primo Fé del celeste amor celebre il r. (Foscolo, parlando del Petrarca). 2. In senso non religioso, prescrizione, cerimonia, usanza in genere: nozze celebrate col r. civile; secondo il r., attesero il padre prima di cominciare a mangiare; il r. vuole che il festeggiato pronunci un discorso di ringraziamento; esser di r., o un r., essere cosa abituale, consueta: è di r., o è ormai un r., che il giorno di Natale tutta la famiglia si riunisca in casa dei genitori. 3. Nel linguaggio forense, sinon. meno com. di procedura: codice di r. civile, codice di r. penale, codice di procedura civile, codice di procedura penale; eccezione di r., questione di r., eccezione processuale, questione di carattere processuale; procedere secondo il r. formale, secondo il r. sommario, nel processo penale, procedere a istruzione formale o a istruzione sommaria. Anche in questo senso, si usa la locuz. agg. di rito, conforme alla procedura consueta.


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