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Monica Longobardi “Premio Ostana”

Monica Longobardi "Premio Ostana"

Monica Longobardi
“Premio Ostana”

premioostana.it

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre” è un appuntamento con le lingue madri del mondo che ogni anno riunisce a Ostana, paese occitano di 85 abitanti in Valle Po ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo, per un festival della biodiversità linguistica.

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre – escrituras en lenga maire – Edizione speciale online 2020” è ideato da Chambra d’oc, in collaborazione con Nethics, e promosso e sostenuto da: Comune di Ostana, Regione Piemonte, Cirdoc – Insitut Occitan de Cultura, Pen club Occitan, Ràdio Lenga d’Òc, Fondazione CRC, Fondazione CRT, ATL Cuneo.

Venerdì 5 giugno 2020
Dalle ore 21:00
LA PESTE NEL MEDIOEVO OCCITANO: UN RITRATTO IN MUSICA
Il mondo Occitano e le epidemie
a cura di Simone Lombardo, musicista

Venerdì 5 giugno 2020
Dalle ore 21:15
MAX ROUQUETTE E LA PESTE DI MONTPELLIER
Il mondo Occitano e le epidemie con Monica Longobardi, a cura di Matteo Rivoira
Conversazione in diretta di Matteo Rivoira con Monica Longobardi, docente di filologia romanza all’Università degli Studi di Ferrara.
La Cèrca de Pendariès è un romanzo di Max Rouquette (1908-2005) – tra i più grandi autori occitani del Novecento – incentrato sulle epidemie di peste che flagellarono la Provenza e Montpellier a metà del Cinquecento. Il protagonista è un medico intento nella ricerca scientifica. Rouquette, medico a sua volta, presta al suo Pendariès i tormenti di uno studioso alle prese con i limiti delle conoscenze scientifiche sul Grande Male che infuria nella sua città e falcidia i suoi cari. Ma il suo diario è anche un impietoso sguardo sulla società che specula sul clima di terrore e di panico, la corruzione dei governatori, i ciarlatani e gli elisir, le superstizioni e il degrado delle relazioni sociali. Profetico, in qualche modo, su quanto oggi ci troviamo a vivere.
A cura di Matteo Rivoira, docente di Dialettologia romanza all’Università degli Studi di Torino.

Roland Pecout, legge Max Rouquette

Monica Longobardi
“Viaggio in Occitania”
VirtuosaMente
L’esilio di un fauno nelle ultime terre selvagge della Camargue; la corrente del Rodano che trasporta la salma di un re verso il sacro sepolcreto degli Alyscamps; la foresta di Feytaud scenario di guerre tra stirpi umane e ferine, e morti che ritornano in maisons hantées. Tre “notturni” in una natura panica che difende misteriosamente le sue antiche leggi e pronuncia i suoi sortilegi; dove la cerva, il cinghiale, le querce, i castagni, i ginepri combattono la loro tacita battaglia contro le ferite inferte alla terra. Il bosco, i pascoli, il grande fiume, le saline e la palude: le terre d’Occitania che la storia ha silenziato e che una letteratura dei “quattro elementi” riprende a sillabare. In quale lingua? L’occitano di oggi, lingua viva ma che parla troppo sommessamente perché il mondo di fuori la distingua. La voce che fu dei trovatori, ma che non ha mai cessato il suo canto. Sino a oggi. La lettura di d’Arbaud, Delavouët, Ganhaire ci introduce in questo universo letterario inesplorato in Italia, negletto dai traduttori e dalla ricerca: un’autentica rivelazione. Prefazione di Fausta Garavini.


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