Michele Pellegrino
“Michele Pellegrino. Persone”
fondazionebottarilattes.it
Gli scatti in bianco e nero del fotografo cuneese che racconta la vita attraverso i volti
in una mostra organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes
Mostra dal 3 maggio al 15 giugno 2019
Orario mostra: martedì-sabato ore 10.30-12.30 / 15-19
Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes
Torino (via della Rocca 37b)
La vita attraverso gli sguardi, i volti, i gesti, i corpi e le azioni di persone comuni che hanno vissuto, lavorato, amato, pregato nella campagna cuneese degli anni Settanta, immortalati dall’occhio fotografico e poetico di Michele Pellegrino. Una trentina di scatti dedicati a donne e uomini dal fotografo cuneese, nato nel 1934 e originario di Chiusa Pesio, sono al centro della mostra “Michele Pellegrino. Persone” che inaugura venerdì 3 maggio alle ore 18 allo Spazio Don Chisciotte Lattes a Torino (via della Rocca 37b), organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con la Fondazione CRC nell’ambito della seconda edizione di Fo.To. Fotografi a Torino.
Storie di vita rurale in una campagna che si va svuotando, momenti di riflessione religiosa, il lavoro e gli attimi di riposo, il vissuto della quotidianità, i giorni di festa e delle cerimonie, ma anche delicate scene di femminilità. Ritratti di mezzadri di pianura, montanari delle alture delle Langhe, frati e suore di clausura, coppie appena sposate o spose pronte per il sì, camerieri con i loro vassoi e operai che raggiungono la città, giovani corpi di donne spensierate tra la natura. Tanta vita in questa selezione di scatti che ben rappresentano l’essenza della poetica di Pellegrino, che dal reale si fa simbolica: rappresentare storie insieme realistiche e fantastiche, documentarie e allegoriche, spirituali e a tratti spiritose, per invitare a riflettere sulla vita umana.
La mostra nasce dal successo dell’ampia esposizione “Michele Pellegrino. Una parabola fotografica”, organizzata a Cuneo l’estate scorsa dalla Fondazione CRC e curata da Enzo Biffi Gentili, dedicata ai cinquant’anni di carriera di Pellegrino. L’iniziativa è stata resa possibile dalla donazione dell’intero archivio da parte del fotografo alla Fondazione all’interno del progetto Donare, che dal 2017 ha raccolto e valorizzato importanti collezioni e opere di artisti della provincia di Cuneo.
La mostra a Torino è accompagnata da “Storie”, una speciale monografia sull’intera opera di Pellegrino edita da Skira per l’esposizione cuneese del 2018 e arricchita da testi critici di Enzo Biffi Gentili e Walter Guadagnini.
La mostra “Michele Pellegrino. Persone” rientra nel programma della seconda edizione di Fo.To. Fotografi a Torino, che si svolge dal 3 maggio al 16 giugno 2019 fotografi-a-torino.it
«Quando iniziai a fotografare, nel 1967, capii subito che l’apparecchio fotografico sarebbe stato per me uno strumento di apprendimento. La visione attraverso il mirino moltiplicava la mia ingenuità visiva ed il mondo mi appariva straordinario. Ero un po’ come il turista, che osserva estasiato le vedute di maniera del cannocchiale a gettoni. D’altra parte si sa che gli innamoramenti tardivi stravolgono spesso la realtà ed io, in quel momento, non sfuggivo alla regola. Comunque sia, un passo dopo l’altro, maturò in me la consapevolezza che la fotografia mi avrebbe aiutato, non solo a veder il mondo con occhi diversi, ma anche a capire me stesso. Come in tutti i mestieri il percorso è stato difficile e accidentato, ed ebbi più volte il timore di fallire. Mi rendevo conto che era relativamente facile sedurre lo spettatore con delle belle immagini sentimentali, mentre era molto più difficile realizzare nel tempo un progetto per raccontare una storia. Adesso le fotografie sono di fronte a voi […]. Ancora una volta provo l’emozione di una scommessa con me stesso, non mi presento a voi per cercare il consenso, che pure è necessario, ma con il desiderio di sollecitare la vostra curiosità per un lavoro che mi ha permesso di avvicinarmi a domande fondamentali quali, chi siamo e da dove veniamo».
Michele Pellegrino (dal sito michelepellegrino.net)
«Questa nuova occasione contribuisce a far conoscere a un pubblico più ampio l’opera di Michele Pellegrino e prosegue il percorso del progetto Donare, iniziativa che vuole rafforzare lo spirito di condivisione e promuovere nuove e concrete opportunità per destinare le donazioni», aggiunge Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC
“Michele Pellegrino. Persone”
MICHELE PELLEGRINO
Michele Pellegrino è nato il 1° febbraio 1934 a Chiusa di Pesio in provincia di Cuneo e ha avuto una vita piuttosto movimentata. Da bambino ha vissuto gli anni difficili e travagliati della guerra. A nove anni, da giugno, appena finita la scuola, fino all’inizio del seguente anno scolastico, è andato come servitore in una cascina. La paga pattuita era mezzo sacco di castagne e mezzo sacco di patate. Erano tempi difficili e in famiglia tutti dovevano contribuire. Il lavoro di pastore fu l’inizio di molti altri mestieri. Poi l’innamoramento per la fotografia, fino a quel momento un universo sconosciuto. Per Pellegrino fu l’inizio di una nuova vita. Autodidatta assoluto, senza la minima idea di cosa concretamente fosse e a che cosa servisse la fotografia, incominciò a fare le cose che fanno tutti i fotoamatori, e aprì un piccolo laboratorio per servizi e sviluppi su commissione. Poi, sentendo l’esigenza anche di un lavoro più creativo, autonomo e personale, si guardò intorno e decise di fotografare il mondo che conosceva meglio, quello della montagna. Erano gli anni dell’“esodo”. La montagna si spopolava, la gente era abbandonata da tutti e l’unica possibilità per loro era migrare verso la pianura, la città, la fabbrica. Dopo i primi goffi tentativi, Pellegrino si rese conto che raccontare per immagini non era così semplice, ma da montanaro testardo non si arrese e nacque così Il profondo Nord. Un’indagine a tappeto su quasi tutte le vallate del Cuneese. Seguirono altre storie, spesso con argomenti diversi tra loro. Pellegrino ha sperimentato quasi tutti i generi fotografici, non si è mai fatto mancare niente. Pur avendo fatto mostre importanti in Italia e all’estero ha sempre privilegiato il libro. Ne ha pubblicati circa trenta.
FONDAZIONE BOTTARI LATTES
La Fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba (CN), su volontà di Caterina Bottari Lattes (presidente), e non ha scopo di lucro. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza della figura di Mario Lattes. Tra le principali attività: mostre di arte e fotografia, il Premio internazionale Lattes Grinzane, il progetto per l’infanzia Vivolibro, convegni, spettacoli e concerti di musica da camera.
Nel 2013 ha aperto l’attività espositiva del nuovo Spazio Don Chisciotte a Torino, voluto da Caterina Bottari Lattes. Nel 2015 ha inaugurato la Biblioteca-Pinacoteca “Mario Lattes” a Monforte d’Alba.
FONDAZIONE CRC
La Fondazione CRC è un ente non profit, privato e autonomo, che persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, attraverso erogazioni di contributi a favore di soggetti pubblici e privati non profit e attraverso progetti promossi direttamente, in partenariato con soggetti del territorio, nei settori dello sviluppo locale e dell’innovazione, dell’arte e della cultura, del welfare, dell’educazione, della salute pubblica e dell’attività sportiva.
Il settore dell’arte e della cultura ha da sempre un ruolo centrale nell’attività della Fondazione CRC: negli ultimi dieci anni le risorse stanziate a sostegno di interventi di valorizzazione del patrimonio artistico, di mostre, eventi e iniziative culturali ammontano a oltre 70 milioni di euro.
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