Michele Orti Manara
“Cose da fare per farsi del male”
Giulio Perrone Editore
www.giulioperroneditore.com
Per farsi del male può bastare portare a casa due pappagalli e osservare come si insinuano nella propria vita di coppia, provocando sospetti d’infedeltà. O scavare nell’archivio di un vecchio cinema per anni, cercando una traccia paterna che porti conforto. O magari desiderare in segreto una ragazza in un bar, fino a scivolare in una delirante ossessione. O ancora, ascoltare la voce di un lago, in compagnia di un cane sbucato da chissà dove, per provare a colmare un’assenza. I modi per farsi del male, insomma, sono molti.
Questa raccolta di storie brevi non è un manuale di sopravvivenza, ma una carrellata di personaggi spezzati, tormentati dal passato, travolti dalla frustrazione. Tornano in queste pagine i temi già esplorati da Michele Orti Manara ne Il vizio di smettere (Racconti, 2018) e Consolazione (Rizzoli, 2022): il segreto, l’inquietudine per ciò che dovrebbe essere familiare, il male esperito nell’età dell’innocenza. Eppure, in ognuna di queste storie c’è sempre un portale su una dimensione altra, forse rimossa o forse fantastica, alla quale i personaggi cercano con tutte le loro forze di avere accesso per riuscire a restare a galla.
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Michele Orti Manara è nato a Verona nel 1979, vive a Milano. Ha pubblicato la raccolta Il vizio di smettere (Racconti, 2018), il romanzo Consolazione (Rizzoli, 2022) e il racconto L’odio migliore (Tetra, 2023). Altri suoi racconti sono apparsi nelle antologie Hotel Lagoverde (Liberaria, 2021, a cura di Gianluigi Bodi), Club Silencio (Arcoiris, 2022, a cura di Emanuela Cocco) e Splendere ai margini (Oligo, 2023, a cura di Andrea Temporelli).
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