Federico Leoni
“Metafisica dello specchio”
Anish Kapoor e la poesia delle superfici
Marsilio Arte
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Anish Kapoor è l’artista del non-oggetto, poeta della dualità, autore di opere sospese tra materiale e immateriale. Per questo esplora la soglia che divide e riunisce luce e ombra, maschile e femminile, concavità e convessità, in un incessante andirivieni di pieni e vuoti.
I suoi oggetti sono dotati di una presenza incisiva e sottrattiva insieme: massimamente consistenti, capaci di imporsi con forza irrefutabile, allo stesso tempo e per lo stesso motivo possiedono una qualità evanescente, illocalizzabile, fantasmatica. Perciò sembrano essere nel mondo, ma anche disegnare un passaggio in cui il mondo è destinato a riversarsi per scomparire o da cui sembra dover risorgere.
Grazie a opere come Sky Mirror, Cloud Gate, Dirty Corner, l’inesauribile ricerca condotta dal maestro degli opposti ci consegna «la più chiara esperienza di noi stessi, il nostro ritratto più ovvio, più quotidiano».
In un tempo in cui tutto è «crosta delle cose», in cui oggetti e persone parlano di sé attraverso la pelle, lo specchio riporta in superficie la profondità, quella forma scura, quel buco nero che racchiude le domande fondamentali sull’Essere.
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Federico Leoni(1974) insegna Antropologia filosofica all’Università di Verona, dove dirige, insieme a Riccardo Panattoni, il Centro di ricerca «Tiresia» per la filosofia e la psicoanalisi.
È coordinatore scientifico del festival Kum! di Pesaro. Scrive su «aut aut», «Alias», «doppiozero» e su varie riviste italiane e straniere. Tra i suoi libri più recenti: Habeas corpus (2008), L’idiota e la lettera (2013),Bergson (2021), L’immagine-scatola (2022).
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