Massimo Capaccioli
“L’incanto di Urania”
Venticinque secoli di esplorazione del cielo
Carocci Editore
http://www.carocci.it/
Oggi sappiamo che l’universo ha avuto origine con un big bang e si è espanso sotto il controllo delle componenti oscure di materia ed energia; abbiamo imparato come si formano, evolvono e interagiscono le galassie, e come nascono, vivono e muoiono le stelle; abbiamo cercato i pianeti extrasolari e i segnali della vita, ascoltato l’urlo della fusione di due buchi neri e molto altro ancora. Un sapere frutto del balzo in avanti dell’astrofisica e della cosmologia nel Novecento, stimolato e secondato dai grandiosi progressi della fisica e dalla tecnologia. Sbaglieremmo però a pensare di poter ormai archiviare il passato.
Se abbiamo saputo vedere lontano, diceva Newton, è perché ci siamo sollevati sulle spalle dei giganti. Dunque, tracciare l’evoluzione delle conquiste scientifiche non ci concede solo il piacere di risalire alle radici del pensiero e di riconoscere il peso dei diversi attori; serve anche ad analizzare l’eredità di errori e preconcetti di un’attività genuinamente cumulativa in un contesto storico allargato. Con questo spirito il volume affronta il millenario divenire delle scienze del cielo, dando spazio anche al ruolo e ai progressi degli strumenti d’osservazione e di analisi.
Massimo Capaccioli, astrofisico di fama internazionale, ha insegnato nelle Università di Padova e di Napoli Federico II, dove ora è professore emerito. Oltre a una vastissima produzione scientifica, vanta una decina tra manuali e libri, tra cui Arminio Nobile e la misura del cielo, ovvero le disavventure di un astronomo napoletano (con S. Galano; Springer, 2018), Mille1Notte. Storie dell’altro mondo (Mediterranea, 2018). Pubblicista e divulgatore, ha collaborato con vari quotidiani e con la RAI.
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