Marzio G. Mian “Tevere controcorrente”

Marzio G. Mian Marzio G. Mian "Tevere controcorrente" Neri Pozza

Marzio G. Mian
“Tevere controcorrente”
Neri Pozza

www.neripozza.it


«Mondi a parte, i fiumi, che dicono le cose come stanno a chi sa sintonizzarsi con la propria solitudine o inadeguatezza, ipnotizzano come un gorgo cui consegnarsi per ritrovarsi; attraversano il contemporaneo e la vita degli uomini, eppure scorrono sotto i ponti in un loro tempo assoluto che pare non contemplare la nostra epoca o lambirla appena, distrattamente. Profeti crudeli, capaci di consegnare implacabili, indicibili e intime verità».

Marzio G. Mian “Tevere controcorrente”
Nessun fiume al mondo ha visto scorrere tanta Storia, assistito a eventi così determinanti per i destini dell’umanità intera. Lungo le sue sponde si è generato ciò che siamo. Era un Padre, il Tevere. Addirittura un dio. Eppure è abbandonato, scartato, invisibile, come tutto quello che non è utile alla modernità.
È un fiume sconosciuto; percorrerlo oggi, dalla foce di Ostia alle sorgenti in Romagna, è come esplorare una regione esotica, viaggiare tra le rovine d’una civiltà perduta che ha smarrito il contatto con il passato, la terra, il senso del divino. È ancora il fiume simbolo della nazione – forse dell’Occidente –, Storia fatta d’acqua, che custodisce il mito, l’identità, la bellezza e il capolavoro; ma anche via maestra da cui osservare la decadenza dell’Italia, di Roma, degli Appennini che si spopolano, dei borghi passati dal misticismo al materialismo.
Risalendo alla sacra fonte, in compagnia di Enea, dei Borgia, di San Francesco e di tutte le figure che hanno segnato la biografia del Tevere, ma anche insieme a personaggi di oggi dal fascino romanzesco, Marzio G. Mian fa confluire nella narrazione altri corsi d’acqua che attraversano
territori lontani. Come nello scorrere della vita, paesaggi, incontri e voci si mescolano a formare un’intima geografia, poiché, scriveva T. S. Eliot, il fiume è dentro di noi, il mare tutt’intorno a noi.

Marzio G. Mian ha fondato insieme con altri giornalisti internazionali la società non profit The Arctic Times Project con sede negli Usa. In Italia fa parte di The River Journal, progetto di racconto multimediale attraverso i grandi fiumi del mondo. Collabora con Rai, Sette, Il Giornale, GQ, L’Espresso. È stato per sette anni vicedirettore di Io donna, il femminile del Corriere della Sera. Ha realizzato inchieste e reportage in 56 paesi. Autore di teatro, ha scritto un libro sulle guerre balcaniche: Karadzic, carnefice psichiatra poeta (Mursia, 1996).


IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare

www.ilpostodelleparole.it