MARIO SECHI

IL POSTO DELLE PAROLE

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CONVERSAZIONE

DI

LIVIO PARTITI

CON

MARIO SECHI 

"TUTTE LE VOLTE CHE CE L'ABBIAMO FATTA"

MONDADORI

 

Tutte le volte che ce l'abbiamo fatta. Storie di italiani che non si arrendono

 

L'Italia è un Paese che si sottovaluta, fermo
sulla soglia del mondo, abitato da irrimediabili Peter Pan. Perché non
siamo capaci di salire sul "cavallo bianco" della Storia? Perché viviamo
in un luogo pieno di memorie ma senza memoria? Perché abbiamo costruito
il futuro e non riusciamo a viverlo? Tutte le volte che ce l'abbiamo
fatta è una passeggiata in un caleidoscopico Paese sempre in bilico; una
terra, tuttavia, dalle straordinarie avventure e ricca di biografie
esemplari. Dopotutto noi italiani siamo figli di Collodi e Manzoni,
siamo capaci di volare con Domenico Modugno e di correre con Pietro
Paolo Mennea; di riconoscerci in Alberto Sordi e nello stile delle
sorelle Fontana. Siamo sognatori come Federico Fellini, ma anche geniali
scienziati come Enrico Fermi o Guglielmo Marconi: come sarebbero le
nostre vite oggi senza le loro scoperte? Eppure, parlando al telefono,
nessuno ricorda che il suo inventore è stato un italiano, Antonio
Meucci; utilizzando un oggetto di plastica, non si pensa a Giulio Natta
e, seguendo una partita di calcio, il pensiero non va al "metodo" di
Vittorio Pozzo, con il quale la Nazionale vinse due mondiali
consecutivi. Con stile brillante, Mario Sechi ci racconta l'Italia
attraverso questi personaggi eccezionali, facendo emergere, sullo
sfondo, la storia e l'economia, le visioni e le previsioni.

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 "La nostra narrazione collettiva è un po' così: un misto tra il
pasticciaccio brutto e la storia esemplare, il ruzzolone nel ridicolo e
la storia strappacuore, la missione che naufraga nel menefreghismo e
l'impresa titanica." L'Italia è un Paese che si sottovaluta, fermo sulla
soglia del mondo, abitato da irrimediabili Peter Pan. Perché non siamo
capaci di salire sul "cavallo bianco" della Storia? Perché viviamo in un
luogo pieno di memorie ma senza memoria? Perché abbiamo costruito il
futuro e non riusciamo a viverlo? Tutte le volte che ce l'abbiamo fatta
è una passeggiata in un caleidoscopico Paese sempre in bilico; una
terra, tuttavia, dalle straordinarie avventure e ricca di biografie
esemplari.
Dopotutto noi italiani siamo figli di Collodi e Manzoni, siamo capaci di
volare con Domenico Modugno e di correre con Pietro Paolo Mennea; di
riconoscerci in Alberto Sordi e nello stile delle sorelle Fontana. Siamo
sognatori come Federico Fellini, ma anche geniali scienziati come
Enrico Fermi o Guglielmo Marconi: come sarebbero le nostre vite oggi
senza le loro scoperte? Eppure, parlando al telefono, nessuno ricorda
che il suo inventore è stato un italiano, Antonio Meucci; utilizzando un
oggetto di plastica, non si pensa a Giulio Natta e, seguendo una
partita di calcio, il pensiero non va al "metodo" di Vittorio Pozzo, con
il quale la Nazionale vinse due mondiali consecutivi.
Con stile brillante, Mario Sechi ci racconta l'Italia attraverso questi
personaggi eccezionali, facendo emergere, sullo sfondo, la storia e
l'economia, le visioni e le previsioni.
Dal Risorgimento al Dopoguerra, dagli anni Settanta, con il caso Moro,
sino alla sfida della contemporaneità, assistiamo a un'Italia percorsa
da crisi economica, populismo e tecnocrazia, ma popolata ancora da
grandi talenti, come Sergio Marchionne e Riccardo Muti, metafora del
genio di un Paese che, nel bene e nel male, cerca ogni giorno di
ritrovare slancio, forza e creatività.
Un orizzonte possibile, per quelli che partono e per quelli che restano, ma che hanno sempre l'Italia nel cuore.

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Mario Sechi, 1968, sardo di Cabras, è il direttore del quotidiano
romano "Il Tempo". Tra i principali opinionisti del Paese, apprezzato
commentatore televisivo, esperto di politica interna e internazionale,
ha iniziato la sua carriera a "L'Indipendente". È stato direttore
dell'"Unione Sarda" e vicedirettore di "Panorama ", "Libero" e "Il
Giornale".

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