Marco Valle
“Viaggiatori straordinari”
Storie, avventure e follie degli esploratori italiani
Neri Pozza
www.neripozza.it
Una galleria di esistenze estreme in cui ritroviamo un pezzo di memoria italiana. Dal Corno d’Africa al Borneo, dalla Nuova Guinea all’Amazzonia, dal Tibet al Congo fino ai due Poli e allo spazio.
L’esploratore conobbe nell’Ottocento la sua consacrazione definitiva. L’iconografia popolare racconta le gesta di uomini alla conquista di immensità sconosciute, con in testa il casco coloniale e nelle mani una mappa, un sestante o un fucile: un ritratto eccezionale, ma ingenuo. Nella realtà, gli esploratori furono espressione di un’epoca, con una precisa funzione sociale e politica: informare i contemporanei sullo stato del mondo, cercare risorse, fondare colonie. Al tempo stesso, però, dai loro diari traspaiono uomini inquieti, a disagio se non in totale rottura con le società da cui provengono. Nelle «terre incognite» gli esploratori cercavano non solo fama e ricchezze, ma la possibilità di dare un senso alla propria esistenza. Di quell’epopea il cinema e l’editoria hanno consegnato una lettura quasi esclusivamente anglosassone, imperniata sui nomi di Livingstone, Stanley, Burton, Speke. In Italia, per una strana ritrosia, sulla grande stagione dell’esplorazione per decenni si è preferito sorvolare.
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Marco Valle si è messo sulle tracce di quella «comunità avventurosa» italica che percorse le zone più selvagge e inesplorate dei cinque continenti: da Ippolito Desideri in Tibet a Giacomo Beltrami alle sorgenti del Mississippi; da Orazio Antinori a Giacomo Doria a Luigi Amedeo di Savoia fino a Odoardo Beccari nel Borneo, Giacomo Bove in Patagonia, Pietro Savorgnan di Brazzà in Congo, Guglielmo Massaja e Vittorio Bottego in Abissinia, Giovanni Miami sul Nilo, Giovan Battista Cerruti in Malesia. E ancora nel Novecento Alberto de Agostini in Patagonia, Raimondo Franchetti in Dancalia, Giuseppe Tucci in Asia e Ardito Desio nel Sahara. Fino a oggi, con Samantha Cristoforetti nello spazio, continuatrice della saga dei nostri «capitani coraggiosi».
Marco Valle è, come ogni buon triestino, un ricercatore inquieto, un viaggiatore curioso. È stato capo redattore di Qui Touring e ha diretto riviste di viaggi. Tra i suoi libri, 150 anni d’Unità Nazionale (2011), Il Milanese e l’Unità d’Italia (2012), Confini e conflitti (2014), Padova (2016), Le Pen, la donna che spaventa l’Europa (2017), Suez. Il Canale, l’Egitto e l’Italia (2018), Il futuro dell’Africa è in Africa (2021), Patria senza mare, una storia dell’Italia marittima (2022).
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