Ludovica Eugenio
“Il tradimento dei padri”
Manipolazione e abuso nei fondatori di nuove comunità
Céline Hoyeau
Queriniana Editrice
www.queriniana.it
Prefazione all’edizione italiana di Ludovica Eugenio, direttrice di Adista
«È proprio questo il merito di Hoyeau: cercare il filo rosso, senza aggressività o inutili polemiche, ma con coraggio e perfino con ostinazione; capire cosa lega fra loro questi promettenti e brillanti movimenti spirituali, i cui frutti si sono rivelati di varia natura, amari o addirittura marci»
(Moïsa Leleu, Vies consacrées).
La lista dei fondatori e dei padri delle nuove comunità religiose che si scopre aver commesso abusi spirituali e talvolta sessuali sembra non avere fine. Perché? Com’è possibile che questi uomini (e donne) luminosi abbiano ceduto a un lato così oscuro? Come si spiega che questi movimenti, che hanno dato tanti frutti sulla scia della “nuova primavera” cristiana, rivelino ora fondamenta così fragili?
Con questa incomprensibilità si confronta Céline Hoyeau: senza reticenze, senza moralismi, senza aggressività o inutili polemiche. Conduce un’indagine precisa e illuminante. Per capire come mai carismi così grandi abbiano potuto suscitare tante vocazioni e, contemporaneamente, tante sofferenze, è andata in cerca del filo rosso e ha scelto di ricostruire un quadro complessivo del “sistema”. Distinguendo volta per volta i diversi livelli coinvolti (personali o istituzionali), ha raccolto le testimonianze delle vittime e ha fatto tesoro delle analisi degli specialisti (storici, teologi, psicologi).
Ne è uscita un’inchiesta preziosa, senza dubbio necessaria, che giunge a individuare le complesse ragioni di un clamoroso fallimento. E che, in prospettiva, suggerisce sentieri praticabili per evitare simili disastri in futuro.
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“Pubblicato in Francia nei primi mesi del 2021, il libro di Céline Hoyeau racconta l’ascesa e la caduta di queste figure carismatiche e la seduzione, la «presa» che hanno esercitato sui discepoli ma anche sull’istituzione ecclesiale che li favorì in una fase storica, quella in particolare degli anni Sessanta e Settanta, percepita dalle giovani generazioni come di grave carestia spirituale. Il termine francese straordinariamente sintetico emprise, utilizzato spesso in questo ambito per indicare i complessi meccanismi che conducono al plagio – e alla violazione dell’intimità spirituale e sessuale – ma di per sé caratterizzato da un’accezione neutra, è difficilmente traducibile in italiano con la medesima efficacia ed è utile rifarsi all’immagine della “tela di ragno” per comprenderne la complessità.”
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