Luca Salza
“Il disertore”
Francesco Misiano
Edizioni Cronopio
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Che cosa significa politicamente e filosoficamente un rifiuto?
Nel discorso che pronuncia alla Camera dei Deputati il 12 luglio 1920, Francesco Misiano deve cercare di evitare l’autorizzazione a procedere richiesta dal procuratore del Re: è stato disertore della Grande Guerra. Quando la guerra finisce, seppure ancora latitante, il Partito Socialista lo candida alle legislative ed è il primo degli eletti a Napoli. Misiano rivendica l’entrata in Parlamento perché la sinistra vuole riorganizzarsi, dopo la carneficina della guerra mondiale, con un programma decisamente antimilitarista.
Oggi sconosciuto, ieri considerato da Lenin uno dei capi della classe operaia italiana, nel suo discorso Misiano traccia la sua linea di vita: non la vita esemplare di un rivoluzionario, ma una vita fra le tante di militanti senza più un nome. Protagonista della rivolta contro la guerra, disertore a Zurigo, sulle barricate a Berlino durante la rivoluzione spartachista.
Francesco Misiano (Ardore, 1884-Mosca, 1936) fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia. Sindacalista, rivoluzionario, nemico pubblico numero uno per i fascisti, quando la reazione inizia a vincere si rifugia in Russia, dove sarà protagonista dell’organizzazione e della produzione del nuovo, dirompente, cinema sovietico.
A cura e con una prefazione di Luca Salza
Luca Salza insegna letteratura italiana e storia delle idee all’Università di Lille. Dirige, con Pierandrea Amato, la rivista K.
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