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Lio Attilio Gemignani “Sassi piatti”

Lio Attilio Gemignani. Sassi piatti. Marco Saya Editore

Lio Attilio Gemignani
“Sassi piatti”
Marco Saya Editore

www.marcosayaedizioni.net

Dalla prefazione di Bianca Tarozzi: 
“Prerogativa dei sassi piatti è quella di scivolare velocemente sull’acqua per poi rimbalzare più volte. Tuttavia alla fine il sasso affonderà, è inevitabile.
Questo lancio, però, esalta i momenti luminosi del rimbalzo quando la grazia vince la pesantezza.Il titolo della raccolta di Gemignani è metafora della poesia: un lancio avventuroso di parole che l’abilità del poeta salva da una fine immediata, una improvvisa vittoria contro la forza di gravità, contro l’oblio.
La poesia è una luce istantanea che splende e decade, una stella filante, una cometa fuggitiva.
Il libro contiene dunque un catalogo di istanti significativi del passato e del presente, degli “oggetti desueti” di quel passato che brevemente affiorano, nitidi e luminosi.”

L’apparente semplicità di Ludovica Mazzuccato
Immergendomi nella lettura di Sassi piatti mi è tornata alla mente una massima di Diogene da Sinope: “Ho buttato via la mia tazza quando ho visto un bambino bere con le mani direttamente dalla fonte”.
L’autore – Lio Attilio Gemignani – ha, infatti, il prezioso dono di vivificare quella semplicità che solo la ricchezza interiore è in grado di incarnare.
Viviamo, purtroppo, in un secolo in cui il termine semplicità viene inteso in una accezione negativa che non gli appartiene nemmeno a livello etimologico (semplice, dal latino sine plico, senza piega). Probabilmente la post-modernità non può prendersi il lusso di considerare la semplicità per ciò che è, ossia una virtù.
Il filosofo francescano Guglielmo di Ockham nel XIV secolo arrivò a postulare che la semplicità sia sinonimo di verità: “a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire”.
Al contrario di quanto si possa pensare, scrivere poesie semplici non è per nulla facile, è necessario avere grandi doti, è molto più alla portata di tutti comporre versi complessi; infatti, basta aggiungere, aggiungere e ancora aggiungere orpelli come una donna che nel tentativo di apparire nasconda dietro al trucco e ai vari accessori la sua vera bellezza.
Gemignani arriva così al cuore del lettore con questa sua disarmante semplicità. Poesie che anche a livello stilistico non mancano di nulla avendo spento il superfluo per lasciare che l’essenziale racconti la storia infinita della vita.

Lio Attilio Gemignani è nato a Montecarlo (Lucca) nel 1938. 
Vive dal 1966 a Oderzo (Treviso).Pubblicazioni:POESIE (1989), edizione in 150 copie fuori commercio con prefazione di Arturo Benvenuti.MIA TOSCANA (1998), Maria Pacini Fazzi Editore (Lucca) con prefazione di Luciano Erba.LA MEMORIA E IL GUADO (2004), Edizioni della Meridiana (Firenze) con prefazione di Sauro Albisani.Per le edizioni Biblos, i testi in poesia dei libri fotografici di Giuliano Casagrande, EMOZIONE COLORE (2004) e EMOZIONE COLORE INDIA (2006).IL FRUSCIO DELL’AQUILONE (2013), Marco Saya Edizioni (Milano) con prefazione di Gio Batta Bucciol e una lettera di Sauro Albisani in postfazione.QUELLO CHE RESTA (2018), Marco Saya Edizioni (Milano), prefazione di Giulio Maffii, (1º Premio internazionale di poesia edita sesta edizione 2018. Le Grazie – Portovenere, La Baia dell’Arte).ODERZO BELLA MIA (2020), Gianni Sartori Editore (Ponte di Piave), i testi ai disegni di Pio Giabardo. LE STAGIONI DELL’AMORE – Poesie dedicate alla donna. Gianni Sartori Editore (2021) (Ponte di Piave).
Per l’Associazione Aiuto Donna – Oderzo.La rivista Poesia gli ha dedicato un servizio nel N° 257.Lio


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