Leonardo Sangiorgi “Hospitale”

Parma Capitale Italiana della Cultura Parma Capitale Italiana della Cultura

Leonardo Sangiorgi
“Hospitale”
Il futuro della memoria

Leonardo Sangiorgi “Hospitale”

Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21
Hospitale
Il futuro della memoria
La storia dell’Ospedale Vecchio in un’installazione video per due attori e i loro corpi

Crociera dell’Ospedale Vecchio, Oltretorrente, fino all’8 dicembre 2020

Nell’ambito delle iniziative di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, inaugura sabato 5 settembre Hospitale – Il futuro della memoria, la più grande installazione di Parma 2020+21, aperta al pubblico fino all’8 dicembre e pensata appositamente per l’iconica Crociera dell’Ospedale Vecchio che, insieme all’intero Complesso Monumentale, dal 2016 è oggetto di un importante intervento di rigenerazione urbana che darà vita a un museo multimediale permanente dedicato alla memoria della città.
Prodotta dal Comune di Parma, progettata e realizzata da Studio Azzurro, è una video-narrazione, articolata in più parti, che racconta la storia dell’Hospitale nato dalle acque – i suoi canali, i mulini, le alluvioni – attraverso la presenza virtuale degli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo, che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimoni degli eventi. Otto grandi superfici tessili, che occuperanno le pareti della navata centrale, diventeranno gli schermi sui quali si articolerà, da diversi punti di vista, il racconto della storia dell’Ospedale Vecchio.

Il futuro della memoria, si sviluppa in un allestimento in tre parti.
All’Ingresso il visitatore si trova di fronte alla riproduzione, in un’unica immagine sincronizzata, della facciata frontale dell’ospedale come appare nell’acquerello di Sanseverini e completata con immagini attuali, accompagnate da una colonna sonora che contribuisce a creare uno spazio ricco di suggestioni.
L’Altare è la seconda installazione. L’allestimento è caratterizzato dalla presenza di otto quinte semitrasparenti in tulle: il primo gruppo è disposto al centro dello spazio, proprio sotto la cupola, a formare l’ideale sviluppo dell’altare anticamente presente in quel punto. Gli altri quattro teli, disposti agli angoli dell’incrocio dei bracci, diventano schermi che riproducono le silhouette delle quattro statue – proprio nel luogo dove erano collocate – che ritraevano La Compassione, L’Aiuto, La Carità, L’ Amore per il prossimo.
Il Testimone è lo spazio per gli otto racconti della storia dell’Ospedale. Nella parte più vasta della navata centrale sono presentate otto videoproiezioni sincronizzate: gli otto temi che racchiudono la storia dell’Ospedale Vecchio dai tempi della sua fondazione fino alle epoche più recenti. È il racconto di una storia quasi sconosciuta agli stessi abitanti della città: la Parma dell’assistenza religiosa e poi civile, ma anche della rivolta popolare. Il visitatore sarà guidato da due “testimoni” virtuali, gli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimone degli eventi.

Studio Azzurro è un gruppo di ricerca artistica, fondato nel 1982, a Milano da Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi. Studio Azzurro indaga le possibilità poetiche ed espressive che così fortemente incidono sulle relazioni e i modelli di messa in rete della nostra epoca. Seguendo pratiche affini all’estetica relazionale con particolare attenzione per le conseguenze sociali delle azioni e dei lavori artistici, progetta e realizza dapprima videoambienti, poi ambienti sensibili, spettacoli teatrali e film. Oltre allo sviluppo di opere sperimentali, il gruppo si caratterizza per esperienze più divulgative come la progettazione di musei e di mostre tematiche, attraverso le quali, senza rinunciare alla ricerca, ha potuto costruire un contesto comunicativo che permetta un’attiva e significativa partecipazione dello spettatore all’interno di un impianto narrativo ispirato all’ipertestualità e all’oscillazione tra elementi reali e virtuali. L’anima di Studio Azzurro è formata da molte persone che negli anni, per brevi o lunghi periodi, hanno contribuito con i propri pensieri e le proprie sensibilità a costruire un’atmosfera creativa unitaria, che ha favorito questo particolare tipo di sperimentazione, permettendo di mantenere una rotta e una coerenza di significati lungo il corso di un’attività molto articolata.

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