Laura Falqui
“Il tocco dell’invisibile”
La grafite di Edward Burne-Jones
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Il tocco dell’invisibile. La grafite di Edward Burne-Jones: Nell’opera del pittore inglese Edward Coley Burne-Jones (1833-1898), considerato l’ultimo preraffaellita, s’intrecciano due diverse scelte espressive: una splendente che si manifesta nella pittura, e una evanescente che si esprime nei disegni. Se lo splendore si svela in tutte le sue soluzioni cromatiche, l’evanescenza è altrettanto ricca, ma più segreta, più delicata e altrettanto preziosa. A questa particolar produzione – quella che conduce al “tocco dell’invisibile” – è dedicato questo studio di Laura Falqui. I disegni di Burne-Jones rappresentano quasi un corpus a sé stante nella produzione del maestro inglese, dato l’impulso quasi automatico che lo spingeva a usare la matita o altri strumenti grafici: un vero e proprio fiume sotterraneo rispetto alle sue opere maggiori, oggi disseminato in vari musei e difficilmente accessibile allo sguardo del pubblico. In tale produzione, Laura Falqui ritrova una sorta di mondo parallelo in cui le forme del reale si sciolgono nel calco di una vita impallidita. La prefazione di Marzia Faietti, con la sua profonda competenza di storica del Disegno, e la postfazione di Raffaele Milani, studioso di estetica, arricchiscono il il volume.
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Laura Falqui è saggista, drammaturga e specialista di arti visive. Studiosa del Preraffaellitismo inglese, ha dedicato a questo argomento una trilogia di saggi in volume e diversi altri scritti. Tra le sue opere: Ascoltare l’incenso. Confraternite di pittori nell’Ottocento (1985); La gemma. Estetismo ed esoterismo nei preraffaelliti (1994); Aurea domus. Viaggio nel sogno preraffaellita (1995). Assieme a Raffaele Milani ha pubblicato L’atelier naturale. Cinema e giardini (2008). Ultima sua pubblicazione è Forme e materiali della città fantastica (2014). Da qualche anno ha trasferito la sua scrittura creativa dalla drammaturgia a una forma narrativa, in cui affiorano le sue passioni di sempre: la pittura del secondo Ottocento inglese, la fiaba, il sogno, il nonsense.
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