Isabella Ducrot
“I ventidue luoghi dello spirito”
Quodlibet
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La trama che lega questi ventidue racconti di Isabella Ducrot è simile a quella dei tessuti da lei più amati e collezionati: non serrata, ma leggermente lasca, in modo da non coprire del tutto e lasciare intravedere ciò che c’è dietro. Questo carattere dei suoi tessuti e delle sue prose, Isabella Ducrot lo chiama «soffio», o spirito. È qualcosa che si rivela negli spazi vuoti, nelle intercapedini, negli strappi, ma capace di commuovere ogni volta chi lo riconosce – perché ci interroga, ci chiede di capire. Così, che sia in una spiaggia di Napoli, la sua città di origine, o durante un viaggio, che sia un ricordo d’infanzia o una riflessione religiosa, in ognuno di questi luoghi Isabella Ducrot intende testimoniare l’acquisita, felice intimità con uno stupore iniziale, con le capricciose domande infantili, con eventi apparentemente insignificanti eppure indimenticabili.
Isabella Ducrot (Napoli 1931) da anni ha fatto dello studio e dell’interesse per la storia dei tessuti il centro delle sue opere pittoriche e dei suoi scritti. Tra i suoi libri ricordiamo La matassa primordiale (nottetempo, 2008), Text on textile (Sylph Edition, 2012) Suonno (La Conchiglia, 2012), Fallaste corazon (Il Notes Magico, 2012). Presso Quodlibet ha pubblicato La stoffa a quadri (2018), La vita femminile (2021) e I ventidue luoghi dello spirito (2022).
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