Ilaria Bonacossa
“Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano”
Mostra al Palazzo Ducale di Genova
www.palazzoducale.genova.it
www.civita.art
La mostra Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano è stata annunciata per il prossimo autunno a Palazzo Ducale. Un viaggio che parte da Genova e dall’Italia per raccontare con il suo sguardo acuto e lucido realtà lontane e mondi in trasformazione, con inedite immagini a colori capaci di trasformare la lettura delle sue fotografie più famose in bianco e nero.
Genova emerge nelle sue sfaccettature inaspettate, città in cui Lisetta Carmi per i vent’anni della sua carriera fotografica ha sempre stampato e sviluppato le sue immagini raccontando da questo luogo la sua visione del mondo e delle persone che sceglieva di ritrarre, come le famose fotografie del porto, a cui si affiancheranno immagini inedite dell’anagrafe e della vita politica e sociale della città.In mostra presso Palazzo Ducale anche le immagini della serie dei travestiti degli anni ’60, pubblicate nel 1972 suscitando scalpore e segnando le ricerche fotografiche di molti artisti internazionali, non solo in bianco e nero ma anche a colori e la serie inedita erotismo e autoritarismo a Staglieno in cui il famoso cimitero genovese si trasforma sotto l’obbiettivo della fotografa in un ritratto della società borghese ottocentesca e dell’erotismo associato ai monumenti funebri.Genova sceglie di omaggiare questa figura dirompente di fotografa e artista centrale nella storia della fotografia del dopoguerra la cui carriera si è sviluppata per vent’anni nella sua città natale.Lisetta Carmi, molto vicino incredibilmente lontano è curata da Giovanni Battista Martini, esperto di fotografia contemporanea e curatore dell’archivio Lisetta Carmi che ha scritto e concepito numerose mostre dell’artista negli ultimi anni ed Ilaria Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova, ed è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei.
Lisetta Carmi nasce a Genova il 15 febbraio 1924, in un’agiata famiglia borghese. A causa delle leggi razziali è costretta nel 1938 ad abbandonare la scuola e a rifugiarsi con la famigliain Svizzera. Nel 1945, al termine della guerra, torna in Italia e si diploma al conservatorio di Milano. Negli anni seguenti tiene una serie di concerti in Germania, Svizzera, Italia e Israele. Nel 1960 interrompe la carriera concertistica e si avvicina in modo casuale alla fotografia trasformandola in una vera e propria professione. Per tre anni lavora come fotografa al Teatro Duse di Genova. Accetta diversi incarichi dal Comune di Genova realizzando una serie di reportage in cui descrive le diverse realtà e problematiche sociali della città come, ad esempio, gli ospedali, l’anagrafe, il centro storico e le fogne cittadine.
Dopo aver realizzato nel 1964 un’ampia indagine nel porto di Genova, diventata poi una mostra itinerante, continua un reportage sulla Sardegna iniziato nel 1962 e che terminerà negli anni Settanta. Successivamente si reca a Parigi e da questo soggiorno nasce il volume Métropolitain, libro d’artista contenente una serie di scatti realizzati nella metropolitana parigina. Nel 1965 prende corpo il suo progetto più noto, che nel 1972 diventerà un libro, dedicato ai travestiti genovesi. Nel 1969 viaggia per tre mesi in America Latina e l’anno successivo in Afghanistan e Nepal. Nel 1971 compra un trullo in Puglia, a Cisternino. Il 12 marzo 1976 conosce a Jaipur, in India, Babaji Herakhan Baba, il Mahavatar dell’Himalaya, incontro che trasformerà radicalmente la sua vita. Lo stesso anno è in Sicilia per incarico della Dalmine per il volume Acque di Sicilia, dove sono raccolte immagini del paesaggio e della realtà sociale della regione, accompagnate da un testo di Leonardo Sciascia. Negli anni realizza una serie di ritratti di artisti e personalità del mondo della cultura del tempo tra cui Judith Malina, Joris Ivens, Charles Aznavour, Edoardo Sanguineti, Leonardo Sciascia, Lucio Fontana, César, Carmelo Bene, Luigi Nono, Luigi Dallapiccola, Claudio Abbado, Jacques Lacan e Ezra Pound, di cui si ricordano i celebri scatti realizzati nel 1966 presso l’abitazione del poeta sulle alture di Zoagli in Liguria.
Negli anni successivi Lisetta Carmi si dedicherà completamente alla costruzione dell’ashram Bhole Baba, a Cisternino, e quindi alla diffusione degli insegnamenti del suo maestro. Nel 1995 incontra, dopo trentacinque anni, il suo ex allievo di pianoforte Paolo Ferrari e inizia con lui una collaborazione di studio filosofico-musicale.
Lisetta Carmi muore, o come avrebbe detto lei, abbandona il suo corpo terreno, il 2 luglio 2022 a Cisternino.Lisetta non fotografa per raccontare, fotografa per capire, e la fotografia le serve come una chiave per aprire delle porte, per entrare dove nessuno poteva entrare.
Catalogo della mostra pubblicato da Silvana Editoriale
www.silvanaeditoriale.it
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