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Iaia Caputo “La versione di Eva”

Iaia Caputo. La versione di Eva. Mondadori Editore

Iaia Caputo
“La versione di Eva”
Mondadori Editore

https://www.mondadori.it/

A settant’anni dalla morte di Evita Perón, Iaia Caputo racconta La versione di Eva

1952-2022. Nata a Los Toldos, un paesino della sperduta provincia argentina, María Eva Duarte, diventata Evita Perón, muore a Buenos Aires. Da figlia bastarda di origini umili a First Lady dell’Argentina. Oggi, a settant’anni dalla sua morte, Iaia Caputo racconta La versione di Eva.

In realtà è impossibile una sola versione della vita di Eva Perón, come la stessa autrice ci spiega, una donna che è stata molte cose e ha avuto molti volti. Grande icona femminile del Novecento, attrice, politica, sindacalista e filantropa, ha commosso da sempre la fantasia popolare dell’intero mondo dal secondo dopoguerra a oggi.

Diversi sono stati gli artisti ispirati dalla sua figura – dal cinema alla musica, passando per la scrittura – e dalla sua precoce morte, avvenuta a causa di un tumore a soli 33 anni.

In occasione di questo anniversario, Iaia Caputo, giornalista, scrittrice e traduttrice, ci racconta una Eva Perón inedita, che ha convissuto con lei per ben dieci anni prima di vedere la luce. Ecco com’è nato il romanzo La versione di Eva…

Quando muore, Eva Perón è ancora una ragazza, una ragazza che ha conquistato la devozione innamorata del suo popolo e ha lasciato tracce sensibili nell’immaginazione di tutto il mondo. Dal 1952 non ha smesso di tornare sulla scena come un fantasma, come un’apparizione, come un’allegoria. È rivissuta al cinema, nelle biografie storiche, nel musical, e continua a essere un personaggio del Novecento che sconfina oltre il limite del millennio e si presenta, in una luce cangiante e quasi feroce, a cantare la sua canzone.

Iaia Caputo si sottrae alla “canzone”, entra in Evita e al contempo la spia con gli occhi di testimoni diversi, la segue dall’adolescenza stracciata alla giovinezza di un riscatto che arriva morso dopo morso: giunta all’apice del potere, incarnando l’anima stessa del peronismo, esce presto di scena dentro la luce accecante di una santità malata. La “versione di Eva” è in realtà una versione che moltiplica le voci e disegna un destino ancora incompiuto, quasi che la determinazione di una donna inventrice di se stessa e cresciuta troppo in fretta fosse andata di pari passo con le maschere attraverso le quali il mondo ha creduto di conoscerla.

Iaia Caputo racconta la bambina “bastarda”, la giovane alla ricerca del successo nella Buenos Aires spietata e sfolgorante degli anni Trenta e la Signora dell’Argentina, la febbre dei gesti e il candore dell’ispirazione, la retorica inclusiva e il teatro dietro le quinte, la volgarità e l’eleganza, l’intelligenza politica e la dismisura delle sue passioni, racconta la spirale delle voci che l’hanno accompagnata, e ci sorprende con una nuova grana di voce, capace di riscrivere e reinventare non tanto quel personaggio ma l’ossessione che è diventato nella sua immaginazione.

Iaia Caputo (Napoli, 1960) vive a Milano. Conduce corsi e workshop di scrittura creativa e autobiografica. Nell’area saggistica ha pubblicato Di cosa parlano le donne quando parlano d’amore (2001), Le donne non invecchiano mai (2009), Il silenzio degli uomini (2012). I suoi romanzi sono Dimmi ancora una parola (2006), Era mia madre (2016) e Il gusto di una vita (2020).


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