Giovanni Tesio
“Paròla, amisa mia”
Edizioni Interlinea
www.interlinea.com
«Solidi come patate, come pietre, senza coscienza, parola e verso durano, se gli dai spazio» ha scritto Sylvia Plath. Allo stesso modo in questo libro la «paròla» è, fin dal titolo, «amica»: per Giovanni Tesio l’importante è che la parola – la sua fragilità, la sua insufficienza – resti attaccato il più possibile alla cosa, la morda, la scavi, la riveli. Sulle orme di poeti come Franco Loi l’autore declina luoghi, sguardi e tempo dentro sonetti in piemontese, che è come «stringere e inchiodare / suoni che fanno una musica di nocciole / battendo tutte insieme su un foglio di carta».
“Le poisìe a son come patate?
Mòrbide e drue, a stan doe tij bute,
ma son cò grotolùe e mi sai dì
ch’a marso facilment e a fan ë-strì.”
Giovanni Tesio (1946), già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro, ha pubblicato alcuni volumi di saggi, una biografia di Augusto Monti, una monografia su Piero Chiara, molte antologie. Ha curato per Einaudi la scelta dall’epistolario editoriale di Italo Calvino, I libri degli altri (1991); più recentemente la conversazione con Primo Levi, Io che vi parlo (2016) e, presso Interlinea, altri due volumi su vita e opera di Levi, Primo Levi. Ancora qualcosa da dire (2018) e Primo Levi. Il laboratorio della coscienza (2021). Sempre presso Interlinea un pamphlet in difesa della lettura, della letteratura e della poesia, I più amati.Perché leggerli? Come leggerli? (2012), un “sillabario” intitolato Parole essenziali (2014), un’antologia, Anche gli alberi cantano (2024) sulle piante in poesia, e due antologie dedicate alla poesia e alla prosa della Shoah, Nell’abisso del lager (2019) e Nel buco nero di Auschwitz (2021) cui sono seguiti, presso Lindau, due volumi che compongono una sorta di dittico: La poesia in gioco (2023), e Nel bosco dei libri (2024). La sua attività poetica, dopo esordi lontani, è sfociata nella pubblicazione di un canzoniere in piemontese di 369 sonetti, intitolato Vita dacant e da canté (Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 2017), poi seguito da due titoli editi da Interlinea, Piture parolà (2018) tradotto in francese (14 seconde. L’art réfléchi dans un sonnet) da Perle Abbrugiati, e Nosgnor (2020). È stato per trentacinque anni collaboratore di “La Stampa”. Nel 2018, presso Lindau, è uscito il suo primo libro di narrativa, Gli zoccoli nell’erba pesante e nel 2024 il Diario di un camminante sulla strada per Santiago. Fa parte del comitato editoriale della collana di poesia “Lyra”.
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