Giorgio Vitari
“Il procuratore, la caccia e la preda”
Neos Edizioni
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Aprile 1977. Una rapina in una banca a Settimo Torinese. Un commando di terroristi di Prima Linea. Una guardia giurata assassinata. Una pistola rubata.
Novembre 1993. Un omicidio a Moncalieri. Un commercialista dal passato opaco assassinato con un colpo di pistola. Una pistola che torna a sparare dopo 16 anni. Nell’Italia di “Mani Pulite”, con un’opinione pubblica sempre più critica verso l’eccesso di protagonismo dei pubblici ministeri, il sostituto procuratore Francesco Ròtari si trova a indagare a Torino su un delitto dai risvolti inquietanti e pericolosi, tra bische e debiti di gioco, investimenti azzardati e riciclaggio di denaro, mafie e ricatti. In più, la coincidenza che vede il magistrato e la vittima accomunati dall’essere ex allievi di un prestigioso liceo torinese (il “Cavour”).
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Per arrivare alla verità il magistrato decide di ricorrere a metodi di indagine non del tutto ortodossi. Conta più la caccia o catturare la preda? Fino a dove si possono forzare le procedure con azzardi investigativi per consentire alla giustizia di fare il suo corso? Con scrittura chiara e aderente alla realtà, il romanzo sprofonda via via ineluttabilmente nell’oscurità del dramma storico; il protagonista e il suo accusato, su piani diversi e in tempi e ambiti distanti, si dibattono entrambi nell’umanissimo e angosciante travaglio di giustificare le proprie scelte.
Torinese, Giorgio Vìtari (1948) si è laureato in Giurisprudenza dopo gli studi classici al liceo “Cavour” di Torino. Nel 1977 è entrato in magistratura dove ha lavorato per oltre quarant’anni, come sostituto procuratore a Torino e poi procuratore della Repubblica a Ivrea, Vercelli e Asti, infine è stato avvocato generale presso la Procura generale di Torino. Sposato, una figlia, è in pensione dal giugno 2018. Con Neos edizioni ha pubblicato i gialli che vedono protagonista il procuratore Francesco Ròtari: “Il vestito nuovo del procuratore”, 2019, in parte ispirato alle vicende del cosiddetto “caso Zampini” che precorse Tangentopoli, “Il procuratore e la bella dormiente”, 2020, ambientato a Ivrea durante il carnevale, e “Il procuratore e il diavolo di Lucedio”, 2022, che vede Ròtari indagare nel Vercellese.
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