Conversazione di Livio Partiti con Giordano Bruno Guerri "La mia vita carnale", Mondadori.
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GIORDANO BRUNO GUERRI
LA MIA VITA CARNALE
MONDADORI
"Posa", "finzione", "provocazione", "teatro": ecco i termini associati
per decenni al nome di Gabriele d'Annunzio. Con queste parole siamo
stati abituati a descriverlo, così ci è sempre stato insegnato. Ma la
suggestione della sua poesia, le imprese ardite e la retorica detta
appunto "dannunziana" non sono sufficienti a svelare il segreto di una
vita "inimitabile".
Giordano Bruno Guerri ci conduce lontano da stereotipi e leggende
metropolitane, accompagnandoci nelle stanze folli e geniali della dimora
dannunziana. Pagina dopo pagina, sfogliando il "libro di pietre vive"
che il Vate ci ha lasciato, riscopriamo un uomo che fu seduttore e
amante irresistibile, avvinto dal "bisogno imperioso della vita
violenta, della vita carnale, del piacere, del pericolo fisico,
dell'allegrezza".
Grazie al diario (in gran parte inedito) di Amélie Mazoyer, ancella in
servizio continuo che il Vate ribattezza Aélis (al lettore il gusto di
scoprire il motivo licenzioso di un simile soprannome), conosceremo
Gabriele d'Annunzio uomo "intero". Geisha, complice e confidente, Aélis
si contende il ruolo di preferita con l'elegante musicista Luisa Baccara
(Smikrà) e con la cameriera Emilia.
Aélis annota per lunghi anni con quotidiana e meticolosa precisione
tutto ciò che accade nelle stanze del Vittoriale, registrando ascese e
cadute delle "badesse di passaggio": Elena Sangro, celebre attrice del
cinema muto, Consuelo Gomez-Carrillo (sposa, in seconde nozze, di
Antoine de Saint-Exupéry), Tamara de Lempicka (una delle poche che dirà
di no), Angèle Lager, Paola di Ostheim. E poi nobildonne e prostitute,
ricche ammiratrici e piccole sfruttatrici.
Sembra che solo la pingue cuoca Albina, battezzata da Gabriele Suor
Intingola o Suor Ghiottizia, sia stata risparmiata dai suoi assalti
sessuali.
Dall'amalgama di spirito e materia, lussuria e misticismo, emergono le
sue mille nature: l'appassionato giocatore del Lotto, l'ipocondriaco
avvezzo a ogni genere di farmaco, l'inventore di profumi e slogan
pubblicitari, il collezionista di oggetti rari, il cocainomane,
l'ecologista ante litteram, l'animalista affettuoso.
In occasione del 150o anniversario della nascita di d'Annunzio, La mia vita carnale
restituisce ai lettori, al di là dell'immagine di un eroe ormai
imprigionato nella propria senilità, quella di un uomo che ha percepito
come il valore più alto e l'obiettivo più nobile dell'esistenza siano la
bellezza del mondo, il dinamismo del pensiero, l'unicità del vivere.
ascolta qui la conversazione
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IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare