Gianpiero Rosati
“Ovidio e il teatro del piacere”
Il corpo, lo sguardo, il desiderio
Carocci Editore
http://www.carocci.it/
La cultura latina d’età augustea non solo ci ha dato opere letterarie che hanno segnato l’Occidente, ma ha anche messo a fuoco temi e problemi che sono al centro della nostra realtà intellettuale e morale. Oltre ad alcuni di questi – come la durezza dei rapporti di forza tra figure di status o genere diverso e la violenza a essi connessa –, il volume esplora argomenti quali la cura del corpo, la cosmesi e il linguaggio dei capelli come strumenti inediti nella Roma antica per la costruzione della propria immagine e la messa in scena della vita sociale. Ovidio vede il mondo governato dall’energia pervasiva del desiderio (e dalla sua natura “mimetica”, contagiosa), il cui oggetto fantasmatico e sfuggente innesca un gioco di simulazioni, una dinamica circolare di continua ripetizione e frustrazione. Attraverso un’analisi che rintraccia nel poeta acute anticipazioni di teorie critiche e concetti della nostra cultura moderna (associati a nomi come Peter Brooks, Réné Girard, Victor Stoichita e altri), il libro assegna alla produzione di Ovidio un ruolo chiave nella lunga storia del desiderio e dell’esperienza, a noi familiare, del primato del simulacro sulla realtà.
Gianpiero Rosati, docente di Letteratura latina alla Scuola Normale Superiore (Pisa), ha dedicato a Ovidio molti lavori, sia saggi (Narciso e Pigmalione. Illusione e spettacolo nelle Metamorfosi di Ovidio, Firenze 1983; rist. Pisa 2016; trad. ingl. Oxford 2021), sia commenti ed edizioni critiche (epistole XVIII -XIX delle Heroides , Firenze 1996; libri IV -VI delle Metamorfosi, Milano 2007-09; I cosmetici delle donne, Venezia 1985). Ha inoltre pubblicato sulla letteratura d’età neroniana e flavia (Seneca, Stazio, Marziale) e sulla narrativa latina (Petronio, Apuleio). È socio dell’Accademia dei Lincei e dell’Academia Europaea.
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