Franca Cavagnoli
“Biografia di un vestito”
Jamaica Kincaid
Adelphi
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«E chi era veramente quella bambina? (Allora non lo chiesi perché allora non sapevo chiedere ma lo chiedo adesso). E chi aveva fatto il suo vestito?».
Così comincia:
“Il vestito che indosso in questa fotogra$a in bianco e nero, scattata quando avevo due anni, era di popeline giallo (un tessuto leggero di cotone dalla grana compatta, lavorato nella città francese di Avignone e portato in Inghilterra dagli Ugonotti, ma al tempo non potevo saperlo) e me lo aveva fatto mia madre. Questa sfumatura di giallo, il colore del vestito che indosso quando avevo due anni, era la stessa sfumatura di giallo della farina di mais cotta, che mia madre era sempre ansiosa di darmi in una forma (porridge) o in un’altra (fongie , la parte di farinacei del mio pasto di mezzogiorno) perché costava poco e quindi era facile procurarsela (ma al tempo non lo sapevo) e perché lei pensava che i cibi gialli, verdi o 12 arancio fossero particolarmente ricchi di vitamine e così la farina di mais cotta mi avrebbe fatto particolarmente bene.”
Jamaica Kincaid, nata Elaine Cynthia Potter Richardson è una scrittrice statunitense. Vive con la sua famiglia a North Bennington in Vermont.
Nel 1973 ha cambiato il suo nome in Jamaica Kincaid perché la sua famiglia disapprovava il fatto che scrivesse. La sua prima esperienza di scrittura riguarda una serie di articoli per la rivista Ingenue. Ha lavorato per The New Yorker fino al 1995.
Il suo romanzo Lucy (1990) è una descrizione immaginaria della sua esperienza di diventare adulta in un paese straniero e continua la narrazione della sua storia personale iniziata col romanzo Annie John (1985). Altri romanzi, quali The Autobiography of My Mother (1996), esplorano la questione del colonialismo e della rabbia che questo ricordo le provoca.
Ha inoltre pubblicato una raccolta di racconti, At the Bottom of the River (1983) ed una di saggi, A Small Place. Insegna scrittura creativa alla Harvard University. Ha inoltre ricevuto una laurea honoris causa in lettere dalla Wesleyan University.
Franca Cavagnoli ha pubblicato i romanzi Una pioggia bruciante (Feltrinelli 2015; Premio Città di Cuneo per il primo romanzo e finalista premio Bergamo; originariamente pubblicato da Frassinelli nel 2000), Luminusa (Frassinelli 2015), Non si è seri a 17 anni (Frassinelli 2007; finalista Premio l’Inedito Maria Bellonci), il saggio La voce del testo. L’arte e il mestiere di tradurre (Feltrinelli 2012; nuova edizione 2019; Premio Lo straniero 2013). Nel 2022 ha pubblicato per Orecchio Acerbo il suo primo libro per l’infanzia, La Bocca dell’Adda. Ha tradotto e curato, tra gli altri, opere di William S. Burroughs, J.M. Coetzee, Nadine Gordimer, James Joyce, Jamaica Kincaid, Katherine Mansfield, Toni Morrison, V.S. Naipaul, George Orwell, Robert Louis Stevenson e Mark Twain. Cura per Adelphi l’edizione italiana dell’epistolario di Samuel Beckett. Insegna Traduzione letteraria e Revisione del testo editoriale al Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Mondadori e l’Associazione Italiana Editori. Ha collaborato a Linea d’ombra, Diario e Alfabeta 2 e ora collabora a Il Manifesto, Alias e L’indice dei libri del mese.
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