X

ENRICO MOTTINELLI

CONVERSAZIONE

DI

LIVIO PARTITI

CON

ENRICO MOTTINELLI

"LA NEVE NELL'ARMADIO"

GIUNTINA

C’è un modo per rapportarsi all’evento Auschwitz per chi non lo ha
vissuto ma ne è suo malgrado un erede? Qual è la sua attualità per noi,
cittadini di un’Europa nata anche nei campi di sterminio nazisti? E come
evitare che la memoria celebrata ogni 27 gennaio non diventi un rito
vuoto? Confrontarsi con lo sterminio significa interrogarsi sul senso
della propria umanità, e la vergogna sembra emergere come l’unica
emozione adeguata. È quella messa in luce da Primo Levi, la «vergogna
del mondo»; provata per la colpa altrui, per lo stupro compiuto ai danni
dell’uomo. Alla fine resta come eredità duplice: è il segno della
nostra condizione messa a nudo, ma è anche l’ultimo bagliore di umanità
prima del baratro. In appendice, una conversazione con Edith Bruck,
scrittrice di origini ungheresi, sopravvissuta all’internamento in vari
campi, tra i quali Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen.

 

ascolta qui la conversazione

ENRICO MOTTINELLI

 

 

 

§

 

IL POSTO DELLE PAROLE

ascoltare fa pensare

 

 

 

Livio Partiti: