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DANIELE PETRUCCIOLI

IL POSTO DELLE PAROLE

 

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CONVERSAZIONE

DI 

LIVIO PARTITI

CON

DANIELE PETRUCCIOLI

TRADUTTORE DI:

"ASSASSINI"

PHILIPPE DJIAN

e/o

 

 

Marc, voglio sentirti dire che
abbiamo sequestrato un uomo, legato e imbavagliato nella camera alle
mie spalle, voglio sentirtelo dire e poi vedere se hai il coraggio di
ripetere che non va poi tanto male, Cristo di Dio!

Philippe Dijan scrisse questo libro nel 1994 e lo studiò come il primo di una trilogia (di cui fanno parte Criminels e Saint-Bob) di cui la casa editrice Voland ha in programma una futura pubblicazione.
Un libro che si annuncia come un noir, ma in cui non c’è nemmeno l’ombra di sangue, morti e cadaveri. Rimane il mistero: chi saranno gli assassini a cui allude Philippe Djian?

Ad
Hénocville il fiume Sainte-Bob è inquinato da tempo: i pesci affiorano a
pancia all’aria e i contadini, raccolti i cadaveri in sacchi, sanno che
"i periodi in cui vengono a galla le magagne" sono anche quelli in cui
si può ottenere di più dai colpevoli. All’origine del male ambientale la fabbrica degli “assassini” sulla collina.
Patrick Sheahan lavora per essa, con i suoi amici d’infanzia, e insieme
a lui anche gran parte dei cittadini. Volenti o nolenti tutti, in
qualche modo, sono disposti ad accettare la situazione e anche a farsene
sostenitori. Del resto si tratta dell’unica ditta della città e questa
garantisce una certa ricchezza per la zona: la connivenza è d’obbligo.

Ma l’ultimo incidente è stato piuttosto grave e le voci di un pericoloso ed esteso inquinamento sono giunte fino agli alti vertici del governo. La visita dell’ispettore del ministero dell’ambiente
non sarà certo cosa gradita. Ma la squadra di amici d’infanzia ha un
sistema collaudato per affrontare la minaccia. Basta sguinzagliare
Laurence e il suo fascino per far crollare come una pera cotta qualsiasi
uomo. Ma l’intoppo arriva come un fulmine a ciel sereno.
L’ispettore non è persona di parola, e nonostante le lusinghe e la
notte piacevole passata, non è disposto a dimenticare l’accaduto. Come
risolvere il problema? Capita così che Marc, il padrone della fabbrica,
quasi incidentalmente e senza premeditazione, dia un colpo in testa
all’uomo, lo riempia di sonniferi e lo tenga legato come un salame nel
bagagliaio della macchina.

Ma
l’espediente è solo temporaneo e per avviare un progetto risolutivo è
necessaria la collaborazione di Patrick Sheahan. L’amico saputo
l’incidente, e ormai complice, consiglia di nascondere l’ispettore nella
baita in montagna di Marc. Giunti alla meta un altro problemino si
presenta alla porta. I vicini di casa di Patrick insieme alla sua
coinquilina, anche loro in gita domenicale, si presentano con un cesto
da picnic. Pranzano tutti insieme quasi allegramente, mentre nella
stanza di sopra l’ispettore del Ministero dorme il sonno degli angeli.
Nessun problema: prima o poi andranno via. E invece no. Una tempesta di
portata imprevista colpisce la zona. Comincia come una pioggerella fine,
si intensifica fino a diventare torrenziale e ad acquisire le
dimensioni di un diluvio. Muoversi da lì è un’impresa a dir poco
azzardata. Le vie di fuga sono interrotte e all’interno della baita
scoppia una guerra del tutto particolare.
Intanto, là fuori, il fiume Sainte-Bob si sta gonfiando e le sue acque inquinate acquisiscono una forza imprevista.

Accade così che i protagonisti di Assassini, barricati all’interno di una baita, diano al via a un sarcastico gioco al massacro che ben ricorda i toni dei personaggi messi in campo da Polansky in Carnage o il surrealismo de Il fascino discreto della borghesia
di Buñuel. Tra uomini e donne, mariti e mogli, amanti, amici e nemici
si scatena un divertente battibecco fatto di colpi bassi e sardoniche
affermazioni nel tentativo di colpire i punti deboli altrui e portare a
galla tutti i ‘loschi traffici’ che legano i presenti.

Philippe
Djian fonde i drammi umani più complessi alle insoddisfazioni, alle
recriminazioni e ai desideri più banali e incontrollabili. Il risultato è
una commedia nera orchestrata con equilibrio che sa toccare i toni e le
sfumature del dramma dell’assurdo senza eccedere e ci ricorda in quanti
modi si può essere “assassini”.
Assassini è un romanzo divertente, amorale, cattivo quanto basta,
con personaggi caratterizzati efficacemente e in modo azzeccato. Una
lettura contrassegnata da un affilato umorismo nero che non vi lascerà
indifferenti.

 

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DANIELE PETRUCCIOLI

 

Quando non vi è luogo ove doversi recare,

il ritorno è salutare.

Se vi è ancora un luogo ove si debba andare,

allora è salutare la rapidità.

I Ching

40. Hsie – La liberazione

 

… and if life is a living-room then I am in the fall

and I am glad.

David Gray

A Century Ends

 

 

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IL POSTO DELLE PAROLE

ascoltare fa pensare

 

 

 

 

Livio Partiti: