Cristina Vezzaro
“Nulla materno”
Christine Vescoli
Edizioni Alphabeta Verlag
www.raetia.com
Come può una figlia raccontare la storia della madre, che si è portata alle spalle, per l’intera sua esistenza, un “nulla” onnipresente eppure mai tangibile? È possibile finalmente scoprire, dopo la sua morte, ciò che le ha taciuto e nascosto di sé? Da dove iniziare? Come intrecciare frammenti sussurrati di ricordi, ostinate reticenze, fotografie sbiadite, testimonianze lontane, mere supposizioni? Da una vicenda personale prende così forma un affresco familiare a tinte cupe, la ricostruzione, fedele e arbi-traria a un tempo, di una dimensione profondamente rurale, di una vita segnata da asprezza e miseria, da inedia e silenzi, da atavici sensi di colpa e un perpetuo sentimento di “non appartenenza”.
Nulla materno è un romanzo di inedita potenza espressiva, che affronta un tema tanto antico quanto attuale: il rapporto d’amore tra madre e figlia, il lutto come ricerca di verità.
Traduzione di Cristina Vezzaro
Meraviglioso, sorprendente, coraggioso e dolente: un libro assolutamente unico, che a ogni pagina apre molteplici prospettive. Inquietante, a tratti accusatorio, ostinatamente indagatore, lo sguardo a ritroso su una madre che non c’è più diventa grande letteratura.
Michael Krüger
Vescoli si fa strada a tentoni, con sensibilità e delicatezza, tra i reperti che affiorano via via dalla vita di sua madre. Un racconto più che notevole, anzi, profondamente impressionante.
Der Standard
Christine Vescoli (Bolzano, 1969) ha svolto studi in Germanistica e Storia dell’Arte all’università di Vienna, laureandosi con una tesi su Robert Walser. Attualmente è insegnante di liceo, editor e pubblicista. Si occupa, tra l’altro, di critica letteraria per la “Neue Südtiroler Ta-geszeitung”. Dal 2009 è direttrice dell’associazione Literatur Lana, per cui dirige la rivista “Adligat”, nonché curatrice dei Literaturtage Lana, la più prestigiosa rasse-gna letteraria internazionale in Alto Adige/Südtirol. Mutternichts (Nulla materno) è il suo sorprendente esor-dio letterario, segnato da uno straordinario successo di pubblico e critica in Austria e Germania.
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