Conversazione di Livio Partiti con Roberto Carvelli
ROBERTO CARVELLI
"LE PERSONE"
KOLIBRIS EDIZIONI
È come se Carvelli, che ci guidò un tempo per le vie di Roma nel suo indimenticabile Perdersi a Roma. Guida insolita e sentimentale, ci guidi ora nel museo della nostra vita quotidiana, illustrandocene ogni stanza, ce le faccia vedere tutte, impietoso, le miserie, le vanità, e tante cose piccole e minime di noi, ma significative, di cui non tutti si accorgono, e come corra giù rapida la vita verso la foce, come un torrente torbido invernale, come cade e decade il nostro corpo, e il nostro tempo; e come siamo, però, pur tuttavia, “persone”, come possiamo esserlo e non esserlo. E ci dà, allora, delle indicazioni, non è solo un Cicerone, è anche una guida spirituale, un Virgilio. Non voglio stare qui a dirle, le troverà il lettore, sono sparse nel cammino, come i grani che i bambini portano ai pesci del laghetto del parco, e involontariamente perdono: “a passi incerti / e mani lasche, / come in una favola / seminano grani”.
dalla prefazione di Claudio Damiani
ascolta la conversazione
Unità di misura
L'abbraccio
è l'unità di misura
del benessere.
Il bacio
quello dell'estasi.
Numeri che non contiamo.
Come non teniamo
i conti millimetrici
delle precipitazioni
lacrimose.
Siamo matematici sommari.
Quel che non abbiamo
quel che vorremmo
quel che ci manca.
Siamo pallottolieri
in levare.
Perché chiudere la vita
in statistiche trascurabili?
Ho fatto tre lavori.
Ha avuto dieci figli.
E' la terza moglie,
la quinta casa.
La numerologia
che conosciamo
assomma conti non nostri.
Ma chi ci ha tenuto per mano
e quante volte?
Labbra su labbra
a suggellare una promessa?
Braccia a braccia
a cingere un ricordo?
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare