Chiara Alessi
“Oilà”
Electa Editore
www.electa.it
La nuova collana OILÀ, curata da Chiara Alessi per Electa con il progetto grafico a cura dello Studio Sonnoli, presenta le storie di protagoniste del Novecento, figure femminili che nel panorama ‘creativo’ italiano e internazionale (dal design alla moda, dall’architettura alla musica, dall’illustrazione alla grafica, dalla fotografia alla letteratura) si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell’universo maschile.
Il giocoso titolo della collana, OILÀ, riprende una celebre strofa della canzone popolare socialista La lega, poi entrata nel repertorio delle mondine:
“Sebben che siamo donne paura non abbiamo, abbiamo delle belle e buone lingue e ben ci difendiamo. A oilì oilì oilà e la lega la crescerà”.
I primi tre titoli usciti in contemporanea, sono dedicati a Elsa Schiaparelli, Lisetta Carmi e Vanessa Bell, curati rispettivamente da Rossella Locatelli, Anna Toscano e Luca Scarlini: tre ‘progettiste’, tre caratteri, tre storie, tre maniere singolari, ciascuna diversa, che hanno trasformato il modo di intendere l’arte e il design, la fotografia e la moda e hanno contribuito all’emancipazione sociale e artistica femminile. Storie che si svolgono attraversando guerre, sfollamenti, rivoluzioni sociali e che si fanno spazio in un mondo e in un mestiere che non era considerato adatto alle donne.
Quindi sono usciti anche i titoli dedicati ad Anna Castelli Ferrieri e Lica Covo Steiner di Chiara Alessi e Lora Lamm di Olimpia Zagnoli.
Ascolta “Chiara Alessi “Oilà”” su Spreaker.
Chiara Alessi
Vorrei far vedere una strada che va all’infinito. Lica Covo Steiner
Il carattere collettivo, la sorellanza, la partecipazione all’iniziativa non di alcune creature eccezionali, ma di molte, Lica lo abita dai tempi della Resistenza. Qui cresce la sua prospettiva femminista, che abiterà per tutta la vita. Con un’etica forte e uno spirito lieve nel lavoro, nella vita, nelle amicizie e nella politica. E un corpo, una bellezza, un apparire a cui Lica preferirà sempre l’essere, il domandare e il fare.
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