Brunetto Salvarani
“Senza Chiesa e senza Dio”
Presente e futuro dell’Occidente post-cristiano
Laterza Editori
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“La Chiesa è in crisi.Anzi, le chiese si trovano come sospese tra affanno e depressione, soprattutto nei paesi europei, e la loro appare a tutti gli effetti una crisi epocale: al cuore delle comunità cristiane affiora un vistoso disagio, che viene da lontano, ha molteplici motivazioni e si manifesta in modi diversi. C’è chi preferisce, al termine crisi, quello di declino, riferendosi – nel tentativo di limitare i danni – all’esaurimento di una determinata forma storica di cristianesimo coniugata in chiave di religione, ma la sostanza non cambia.Sì, la Chiesa è in crisi: una non-notizia, ormai, di fronte alla quale una buona porzione dell’opinione pubblica nazionale – probabilmente – trova di che rallegrarsi, reagendo semmai, a mezza voce, con un “finalmente!” che riemerge da antichi e mai del tutto sopiti furori anticlericali. In realtà, la novità di questi due o tre ultimi decenni è che la reazione media alle conclamate difficoltà che il cristianesimo sta trovando, nel suo sforzo di trasmettersi alle nuove generazioni in territori di antica tradizione e di presentarsi come parola credibile e autorevole nello spazio pubblico, corrisponde per lo più a un’alzata di spalle, a un disinteresse trasparente ed endemico. Il fatto che le chiese annaspino quale più quale meno in un vistoso dissesto etico, fra scandali sessuali e disastri finanziari, e che parole chiave nell’universo di senso cristiano come salvezza o redenzione non dicano più nulla a una quota crescente della popolazione, produce indifferenza e non preoccupa nessuno, o quasi. Forse, gli addetti ai lavori, alla fine pochi intimi. Forse… Del resto, a ben vedere, oggi il senso di Dio – inteso come percezione diffusa di una rilevanza vitale della sua presenza o assenza – si presenta, con rare eccezioni, del tutto esterno all’attuale paesaggio culturale occidentale, non solo italiano. Al contrario, ben più percepibile, vivace e socialmente allarmante è la questione delle conseguenze del comportamento collettivo dei fedeli legati alle diverse religioni (del loro fan club, sorriderebbe Woody Allen: “Non ho niente contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa…”). A dispetto di tanti tragici conflitti che le hanno viste in qualche misura protagoniste dirette o almeno ispiratrici indirette, in un passato lontano ma anche più di recente, le tradizioni religiose – nonostante i loro buoni propositi – stentano ancora a incontrarsi realmente, a ideare un linguaggio comune, a ospitarsi reciprocamente nel loro vissuto quotidiano: il che accade, probabilmente, perché difettano di una speranza e una responsabilità corali. Con ogni evidenza, esse si mostrano quanto meno carenti della forza generatrice di comunione universale di quel Dio che pure ogni giorno, più volte al giorno, pregano, sperano e proclamano al mondo.”
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Brunetto Salvarani, teologo, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico, è docente di Missiologia e Teologia del dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna di Bologna e presso gli Istituti di Scienze Religiose di Bologna, Modena e Rimini. Dirige la rivista “QOL”, fa parte della redazione della trasmissione Protestantesimo di Rai 2 ed è presidente dell’Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Dell’umana fratellanza e altri dubbi(con A. Mokrani, Terra Santa 2021), Fino a farsi fratello di tutti. Charles de Foucauld e papa Francesco(Cittadella 2022) e Guardare alla teologia del futuro (a cura di, con M. Perroni, Claudiana 2022). Per Laterza è autore di Teologia per tempi incerti (2018), Dopo. Le religioni e l’aldilà (2020) e Senza Chiesa e senza Dio. Presente e futuro dell’Occidente post-cristiano (2023).
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