Biba Giacchetti
“L’arte della fotografia di moda: Giampaolo Barbieri”
E’ scomparso all‘età di 89 anni Gian Paolo Barbieri, una vera istituzione nell’ambito della fotografia di moda. I suoi ritratti iconici di dive di ieri e di oggi, come Audrey Hepburn e Monica Bellucci, e la sua lunga collaborazione con Vogue Italia, hanno reso il suo stile inconfondibile.
Nato nel 1935 in via Mazzini, appena a fianco del Duomo di Milano, da una famiglia di grossisti di tessuti dove acquisì le prime competenze utili per la fotografia di moda, Barbieri mosse i suoi primi passi nell’ambito teatrale come attore, operatore e costumista, tanto che ebbe anche una piccola parte non parlata in Medea di Luchino Visconti. Fu il cinema a dargli quel senso del movimento che trasferì nella fotografia, prima applicata alla Dolce vita romana e poi alla moda, a Parigi.
Nel 1964 il ritorno a Milano e l’apertura del primo studio fotografico: iniziò in quel momento quella sfolgorante e sessantennale carriera che lo portò a collaborare con personaggi di primo piano della moda come Diana Vreeland, Yves Saint Laurent e Richard Avedon, a ritrarre le attrici più iconiche di tutti i tempi, da Audrey Hepburn a Veruschka, da Monica Bellucci a Jerry Hall, a scattare le campagne pubblicitarie di marchi internazionali come Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Armani, Bulgari, Chanel, Yves Saint Laurent, Dolce & Gabbana, Vivienne Westwood.
Classificato nel 1968 dalla rivista Stern come uno dei quattordici migliori fotografi di moda al mondo, nel 2018 Barbieri ha vinto il premio Lucie Award 2018 come Miglior Fotografo di Moda Internazionale. Le sue opere sono presenti in istituzioni culturali come il Victoria & Albert Museum e la National Portrait Gallery di Londra, il Kunsforum di Vienna, il MAMM di Mosca e il Musée du Quai Branly di Parigi.
Steve McCurry “Children”
Dal 20 dicembre 2024 al 4 maggio 2025 le sale del Palazzo dei Priori di Fermo ospitano la mostra Steve McCurry – Children, ideata e curata da Biba Giacchetti. Oltre cinquanta fotografie dedicate all’infanzia vista attraverso l’obiettivo del grande fotografo Steve McCurry, realizzate nell’arco di quasi cinquant’anni di carriera.Una galleria di ritratti per esplorare tutte le sfaccettature dell’infanzia, accomunate da un elemento universale: lo sguardo dell’innocenza. Le immagini, provenienti da ogni angolo del mondo, ritraggono i più piccoli in scene di vita quotidiana. I bambini negli scatti di McCurry, pur diversi per etnia, abiti e tradizioni, condividono la gioia di vivere e la capacità di giocare anche nei contesti più difficili, spesso segnati da povertà, conflitti o condizioni ambientali estreme. Il pubblico sarà accompagnato in un viaggio ideale in paesi come India, Birmania, Pakistan, Tibet, Afghanistan, Libano, Etiopia e Cuba.“Ogni immagine offre uno spaccato delle condizioni sociali più disparate, rivelando una condizione umana universale fatta di sentimenti comuni e sguardi che affermano la stessa dignità”, spiega la curatrice.
“Incontriamo bambini profughi e lavoratori, giovani che trasformano un cannone arrugginito in un gioco, che rincorrono un pallone sotto la pioggia, che creano musica con chitarre fatte di materiali di scarto. Bambini che vivono nelle grandi metropoli o nei villaggi più remoti, protagonisti di storie di gioia e aggregazione, solitudine e resilienza, solidarietà e stupore”.
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