Beppe Rosso
“Festival Frontière”
dal 25 al 29 luglio 2018
www.festivalfrontiere.it
Il Festival Frontière mette al centro una parola, dalla doppia lettura italiana e francese, che indica un confine: una meta da superare per raggiungere nuove aspirazioni e ideali tra due terre continue. Frontière è un festival di montagna, nella rinata borgata partigiana di Paraloup, che attraverso il teatro, la narrazione e gli incontri dà potere alla parola per raccontare il naturale migrare delle genti attraverso le nostre montagne. Le Alpi che vogliamo sono uno spazio aperto, libero e accogliente.
Dal 25 al 29 luglio, a Paraloup, la Fondazione Nuto Revelli e ACTI Teatri Indipendenti organizzano la prima edizione del FESTIVAL FRONTIÈRE, che mette al centro una parola, dalla doppia lettura italiana e francese e indica un confine: una meta da superare per raggiungere nuove aspirazioni e ideali tra due terre continue.
Da giovedì 26 a domenica 29 luglio FESTIVAL FRONTIÈRE si sposterà alla borgata Paraloup, con numerosi spettacoli e attività, dalle presentazioni di libri alle rappresentazioni teatrali, passando per mostre, film e degustazioni.
Nelle giornate del festival si potranno visitare le mostre alla borgata Paraloup e la rassegna d’arte contemporanea alla Canonica di Rittana.
BORGATA PARALOUP – Rittana (CN) – per info e prenotazioni > tel. 0115217099 – mob. 3313910441 – info@festivalfrontiere.it – www.festivalfrontiere.it – pagina FB Migraction
NOI, MIGRANTI AL DI LÀ DELLE ALPI
Gens de l’Ubaye, Gens du Piémont
di e con Laura Fossati | letture a cura di Beppe Rosso
presentazione della ricerca “Gens de l’Ubaye, gens du Piémont” – di e con Laura Fossati – in collaborazione con l’Associazione “Sabença de la Valeya” di Barcelonnette – letture a cura di Beppe Rosso
Il progetto “Gens de l’Ubaye, Gens du Piémont” è iniziato nel 2014. Sostenuto dal Musée de la Vallée di Barcelonnette e dall’Association “Sabença de la Valeia / Connaissance de la Vallée”, è stato finanziato dalla Municipalità di Barcelonnette, dal Parc National du Mercantour et dal Pays S.U.D (Serre Ponçon, Ubaye, Durance).
Sin dall’inizio il progetto ha visto un’ampia e sentita partecipazione da parte degli abitanti della valle dell’Ubaye, desiderosi di riscoprire e valorizzare le loro radici.
Lo studio “Gens de l’Ubaye, Gens du Piémont”, i cui risultati sono stati presentati ai finanziatori del progetto lo scorso 9 febbraio 2018, si è svolto seguendo due principali piste di analisi: da un lato un approccio socio-antropologico volto a raccogliere le testimonianze dei protagonisti dell’immigrazione piemontese in Ubaye e dei loro discendenti, e dall’altro un approccio storico-demografico volto ad investigare i numeri e le caratteristiche della presenza piemontese in Ubaye attraverso la consultazione e l’analisi dei documenti conservati negli Archives Départamentales des Alpes de Haute Provence di Digne.
Lo svolgersi della ricerca ha permesso la costituzione di una rete di persone che abitano o frequentano la Vallée de l’Ubaye, accomunate dalle loro radici piemontesi o italiane, che si sono appassionate alla tematica migratoria e hanno seguito da vicino il progetto, confidandomi i loro ricordi familiari oltre che numerose fotografie e documenti, e partecipando anche a numerose iniziative collaterali come ad esempio gli ateliers di realizzazione di pasta seguendo le ricette piemontesi. Durante la presentazione, Beppe Rosso leggerà frammenti tratti dalle interviste realizzate da Laura Fossati.
DEI LIQUORI FATTI IN CASA
con Beppe Rosso | di Remo Rostagno, Gabriele Vacis, Beppe Rosso | produzione Acti Teatri Indipendenti
Una storia che si sviluppa in un paese della provincia italiana nei primi anni sessanta, all’epoca del boom economico. Nel giro di pochi anni, tradizioni centenarie subirono un cambiamento radicale: quando il suono delle piazze non fu più il rintocco del campanile, ma quello del juke-box che narrava di alti neri watussi e sogni americani e dove si affacciava la “signora televisione” che avrebbe segnato e cambiato la vita di tutti quanti e degli anni a venire.
I vini e i liquori derivano da una tradizione antica e identificano sempre una terra e una civiltà. La civiltà di cui si parla nello spettacolo è quella di una terra piemontese: le Langhe.
Terra di vini e di liquori, terra di fumo e di profumo ma anche terra di letteraria memoria e di grandi narratori: Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Gina Lagorio; dopo esserci tuffati nella letteratura della Langa siamo riemersi “distillando” le vicende di una storia che ci riporta in un paese della provincia italiana nei primi anni sessanta.
Una storia che si sviluppa sulla piazza del paese, luogo di incrocio dei personaggi, dove la concretezza degli accadimenti si trasforma e genera un’ironia visionaria e un’irresistibile comicità surreale.
Vini e liquori sono il motore fondamentale di questa visionarietà ma è il linguaggio giocato sulla contaminazione tra lingua alta e dialetto a creare una dimensione che porta lo spettatore a farsi “terra” dentro quei luoghi e quell’epoca.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it