Armando Canzonieri “L’atleta indisciplinato”

Armando Canzonieri Armando Canzonieri "L'atleta indisciplinato" Orthotes Editrice

Armando Canzonieri
“L’atleta indisciplinato”
Fortuna ed esercizio
Orthotes Editrice

orthotes.com

L’idea che sorregge il possibile esercizio del corpo, delle facoltà, delle passioni presuppone tanto una peculiare concezione del rapporto con sé stessi quanto una particolare concezione della natura umana come di un che rispetto cui un di più di attività debba intervenire per darle forma e, in questo modo, governare il regno dell’ipotesi che la abita. Una natura dunque carica di potenza e povera di essere.

Nel linguaggio delle Diatribe potremmo dire che l’essere umano si caratterizza proprio come quell’animale che oltre ad avere un cumulo più o meno organizzato di rappresentazioni e avere la facoltà di usarle, ha anche la facoltà di comprendere e di ipotizzare rappresentazioni. Il punto è che, come lo stesso Epitteto indica a più riprese, esiste come una sfasatura in questo animale, e solo in esso, tra piano delle rappresentazioni e piano della comprensione. In primo luogo l’accesso al piano della comprensione avviene in un doppio registro, uno apersonale e uno personale.

Per il semplice fatto di partecipare alle interazioni, ai costumi, alle abitudini, di una certa comunità, ogni individuo familiarizza con un cumulo di comprensioni in modo irriflesso e imitativo. Ha una qualche nozione di che cosa significa essere figlio, padre, console, avvocato, postino, insegnante, di quali azioni e di quali obblighi facciano parte di un certo ruolo e non di un altro e dunque di come giudicare le rappresentazioni all’interno di un ruolo o di un altro. Dall’altro lato, però, l’essere umano è anche quell’animale la cui capacità di comprendere è tale da poter essere rivolta a sé stessa, il che significa che ciò che comprendiamo può essere messo a sua volta in discussione, in quanto, mettere in discussione è una di quelle cose che possiamo fare nel momento in cui esprimiamo in parole e in argomentazioni le nostre rappresentazioni.

Armando Canzonieri è dottore in filosofia del linguaggio e attualmente insegnante di Filosofia e Storia. Di recente ha tradotto e curato la nuova edizione italiana delle Meditazioni cartesiane di Husserl (2017) e ha pubblicato il saggio Ermeneutica della vita pratica (2016). Studioso del pensiero di Heidegger e Tugendhat, ha tradotto il corso di Heidegger Fenomenologia dell’intuizione e dell’espressione (2012) e la raccolta di saggi di Tugendhat, Dalla metafisica all’antropologia (2014). Il cuore delle sue ricerche è il rapporto pratico con se stessi.


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