Arianna Fermani
“Festival Filosofia”
https://www.festivalfilosofia.it/
Festival Filosofia
Venerdì 16 settembre 2022, ore 10:00, Sassuolo
la lezione dei classici con Arianna Fermani
Etica Nicomachea
di Aristotele
Attraverso un’analisi del testo e del contesto-storico di appartenenza, si delineano le tipologie di giustizia identificate da Aristotele.
Arianna Fermani insegna Storia della filosofia antica presso l’Universita? di Macerata. È co-direttrice della Scuola Estiva di Filosofia Roccella Scholé “Remo Bodei” ed è stata Presidente dell’Associazione Internazionale “Collegium Politicum”. Ha curato le edizioni di alcune opere di Aristotele (Le tre Etiche, Topici e Confutazioni Sofistiche), occupandosi di etica e virtù nella filosofia antica. Tra le sue pubblicazioni: Vita felice umana: in dialogo con Platone e Aristotele (Macerata 2006, 2019 – 2a ed. italiana, con aggiunte e aggiornamenti); L’etica di Aristotele. Il mondo della vita umana (Brescia 2012); L’educazione come «cura» e come «piena fioritura» dell’essere umano. Riflessioni sulla «paideia» in Aristotele (Pistoia 2018); Aristotele e l’infinità del male. Patimenti, vizi e debolezze degli esseri umani (Brescia 2019); Filosofia antica. Una prospettiva multifocale (a cura di, con M. Migliori, Brescia 2020); Virtù (Milano 2021); L’ eleganza del bene e le seduzioni del male. In dialogo con Aristotele (Pistoia 2022).
Arianna Fermani
“L’eleganza del male e le seduzioni del male”
In dialogo con Aristotele
http://www.petiteplaisance.it/
Quando si parla di bene e di male si fa, in genere, riferimento all’ambito etico. In realtà, mettendo in campo le nozioni di bene e di male non si può non chiamare in causa anche l’ambito estetico. Inoltre il bene e il bello rimandano, immediatamente, anche alla felicità (eudaimonia), a cui tutti gli esseri umani tendono, nessuno escluso. E che la felicità sia bella, buona e anche piacevole, Aristotele lo ricorda più volte. Bellezza, bontà e piacevolezza si configurano, pertanto, come i tratti distintivi di una eudaimonia che si caratterizza, contemporaneamente, come vita riuscita e come vita che soddisfa, come esperienza che procura piacere, come ciò che è stato perfettamente realizzato e che, quindi, realizza. Certo, “piacere” significa tante cose, anche opposte. Il piacere se-duce, cioè attira, chiama a sé: la nozione di piacere è per costituzione ampia e sfuggente. Acquisire una postura buona o cattiva dipende dal soggetto, in quanto tale radicamento nel bene è frutto di un lungo processo di costruzione del proprio sé, perché «il male ha molte forme, mentre il bene ne ha una sola».
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