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Antonio Pascale “La foglia di fico” Pavese Festival

Antonio Pascale. La foglia di fico. Einaudi Editore

Antonio Pascale
“La foglia di fico”
Storie di alberi, donne, uomini
Illustrazioni di Stefano Faravelli
Einaudi Editore

https://www.einaudi.it/

Pavese Festival, Santo Stefano Belbo
Domenica 11 Settembre 2022
Per presentare il fortunato romanzo La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini, finalista al Premio Campiello 2022, l’autore Antonio Pascale racconterà la storia del mondo attraverso le piante nel giardino della cantina Marcalberto, nel centro storico di Santo Stefano Belbo. Le piante sono gli unici organismi che mettono in comunicazione terra e cielo, assorbono sostanza nutritive dalla terra, le portano in alto e grazie alla fotosintesi producono amido e lignina e due sottoprodotti, acqua e ossigeno. Dunque, respirando ossigeno e bevendo acqua, altro non siamo che un sottoprodotto delle piante. Pascale proverà allora a raccontare tutto quello che è importante sapere, sulla natura umana e sul mondo che abbiamo costruito, utilizzando uno strumento d’eccezione che pochi usano: le piante, appunto. Un monologo adatto a famiglie e bambini​​, che si concluderà, per chi vorrà, con dediche personalizzate e botaniche.

«Negli anni ho cominciato a pensare che qualunque strada si possa intraprendere per la felicità, questa debba necessariamente passare per una pineta. Una pineta da attraversare e un mare da raggiungere».

Cosa racconta questo libro? Di un uomo che piú vive piú dimentica, piú desidera piú si abbatte, piú legge e apprende, piú si ritrova confuso e impaurito: un po’ come tutti. Per questo cerca qualcosa di stabile, dei punti di orientamento ben visibili. Solo che lui, a differenza di tanti, si rivolge alle piante, costruendo una sorta di romanzo atipico, in cui ogni puntata è come un viaggio (nell’infanzia, nel tempo, con le donne). In fondo, queste magnifiche creature sono qui da molto prima di noi e saranno le ultime a morire. Le piante sono dei fari, racchiudono simboli millenari, essenziali, nitidi. Riescono a sfidare le avversità e quindi ci offrono un modello di resistenza, perché con tenacia mettono in mostra la potenza delle contraddizioni: il desiderio di vivere e amare (espresso dal ciliegio) che può procurare frustrazione e insicurezza; la forza (della quercia) che ci può abbandonare all’istante, buttandoci nello sconforto; la democrazia come processo di adattamento tra profondità e superficie (l’olivo); la necessità di un rito di passaggio (grano), di un viaggio che comprenda una morte per rinascere. Questo libro è un oroscopo, un sismografo, una macchina del tempo, oltre che una sorta di botanica dei sentimenti. D’altra parte le piante sono uno strumento d’eccezione per affrontare la nostra misteriosa, divertente, intricata natura: somigliano a noi piú di quanto avremmo mai creduto. Al mondo esistono gli esperti di piante ed esistono gli scrittori: poi esiste Antonio Pascale, appassionato conoscitore della natura, uno dei narratori piú apprezzati della sua generazione. Come nessun altro sa interrogare gli alberi, ascoltandone la storia e l’intrinseca bellezza.

Antonio Pascale, è nato a Napoli nel 1966, è vissuto a Caserta, poi a Roma, dove lavora. È scrittore, saggista, autore teatrale e televisivo e ispettore presso il Mipaaf. Per Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, La città distratta, Ritorno alla città distratta, La manutenzione degli affetti, Passa la bellezza, Scienza e sentimento, Le attenuanti sentimentali, Le aggravanti sentimentali e La foglia di fico. Collabora con «Il Mattino», «Il Foglio», per cui dirige il bisettimanale di agricoltura «Agrifoglio», «Rivista Studio», «Link. Idee per la tv», «Mind», «Le Scienze», «limes» e ha un blog sul «Post». Si occupa di divulgazione scientifica.

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